(ASI) "L'emergenza della guerra tra la Russia e l' Ucraina ha acuito il problema relativo all' approvvigionamento del gas da paesi terzi perché l' Italia dipende dalle forniture di Russia, della Libia, dell' Algeria e dell' Azerbaijan.
Di questo, 90% del nostro fabbisogno energetico è legato all' uso del gas e di questo 90% la sola Russia ci fornisce il 40% pari a 30 miliardi di metri cubi", così Raimondo Grassi, amministratore delegato della Grassi Group, intervenendo oggi al convegno " Autonomia e Indipendenza Energetica: la sfida in campo", tenutasi nella Sala conferenze di Palazzo Theodoli- Bianchelli, " L' unica alternativa al gas - ha proseguito - sarebbe il carbone che inquina o le rinnovabili che di certo non sono sufficienti. Quindi si' alla transizione ma la vera sfida è pensare di cambiare i processi produttivi gradualmente affinché si possa ridurre drasticamente il consumo e l' uso di gas favorendo industrie ecosostenibili". E ha poi continuato "per soppiantare l' import di gas russo, servirebbero ad oggi una decina di reattori nucleari da 50 TWH. Ma - conclude Grassi- potrebbero bastare 13 GW di nuova potenza derivabili dalla potenza rinnovabile, energia pulita sulla base di una strategia voluta da tutti compresi Enel ed Eni. Le autorizzazioni sono ancora troppo lunghe".