(ASI) Roma – “Anche oggi siamo costretti a scendere in Piazza per manifestare il disagio delle migliaia di lavoratori che vivono con apprensione questi momenti, dove da una parte, l’Alitalia in A.S. sta esaurendo la liquidità mettendo a rischio ancora una volta gli stipendi dei dipendenti e continuità operativa.
Dall’altra parte c’è un negoziato in corso che è condotto con troppa timidezza dal nostro Governo nei confronti dell’Europa che non sta facendo decollare la nuova compagnia di bandiera e quindi il progetto di interesse nazionale votato dal parlamento”. Così il Segretario Generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, si esprime sulle ultime vicende riguardanti il caso Alitalia.
“Non riusciamo a capire per quale motivo tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione siano concordi con quanto sosteniamo da tempo ovvero lanciare una compagnia di bandiera strutturata e robusta dal punto di vista industriale ed in grado di competere sul mercato con gli asset necessari: aviation, manutenzione, handling, slot di Linate e di Fiumicino, brand ed una flotta almeno doppia rispetto a quella prevista dallo schema di piano - spiega Tarlazzi, che prosegue – ma nei fatti, invece, si accettano condizionamenti pretestuosi e discriminatori della Direzione Generale Concorrenza che avvantaggia unicamente le altre compagnie straniere a detrimento della nostra”.
“Un governo che non parla con chi rappresenta i lavoratori in un momento così delicato per il Paese ed in particolare per il settore del trasporto Aereo che vive una drammatica crisi e da cui dipendono le condizioni di rilancio del turismo e del Paese oltre che la sopravvivenza di decine di migliaia di posti di lavoro non può riscuotete il nostro apprezzamento ma l’esatto opposto. Leggiamo dichiarazioni trasversali provenienti da tutto il mondo politico, dichiarazioni smentite poi nei fatti. Allora ci chiediamo se questo “vorrei ma non posso”, fa parte di un disegno per regalare definitivamente il nostro mercato alla concorrenza come già è stato fatto per la Grecia negli anni della sua crisi quando fu fatto shopping dei suoi pezzi più pregiati: porti e aereoporti finiti in mano cinese e tedesca” denuncia il Segretario Generale della Uiltrasporti.
“Noi non ci arrenderemo così facilmente e continueremo a lottare nelle piazze e in ogni dove certi di essere nel giusto. Continueremo a farlo a fianco dei lavoratori per quel senso di responsabilità e interesse del nostro Paese che ci appartiene e che non vediamo invece rappresentato in questa trattativa dalle Istituzioni italiane” conclude.