"A maggior ragione la vaccinazione deve rimanere una libera scelta"
(ASI)"La nostra organizzazione Politica Italia nel Cuore ha ufficialmente richiesto al Ministero della Salute nella persona del Ministro Roberto Speranza di esprimersi sul rapporto del Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Questo organismo il 19 dicembre scorso ha pubblicato i primi dati statunitensi che prendono in esame la campagna vaccinale in Inghilterra. Riscontri che , se confermati, non promettebbero nulla di buono. Ricordiamo che il CDC è un importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America, ovvero un'agenzia federale degli Stati Uniti, facente parte del Dipartimento della salute e dei servizi umani ed ha la sede principale ad Atlanta, Georgia.
Il suo obiettivo principale è proteggere la salute e la sicurezza pubblica attraverso il controllo e la prevenzione di malattie, infortuni e disabilità negli Stati Uniti e nel mondo. Il CDC si concentra principalmente su malattie infettive,intossicazioni alimentari, benessere ambientale, Salute e sicurezza sul lavoro, Promozione della Salute, prevenzione degli infortuni e su attività educative aventi lo scopo di migliorare il benessere dei cittadini statunitensi. Il CDC prende in esame la somministrazione del vaccino in Inghilterra iniziata l’8 dicembre scorso, riportando che su 112.807 somministrazioni effettuate alla data del 18 dicembre 2020, ben 3.150 sono state le reazioni severe che hanno determinato "incapacità di svolgere le normali attività quotidiane, incapacità di lavorare, e hanno avuto bisogno di assistenza medica o sanitaria”. Dai dati pubblicati in pratica desume che il 2,8% dei riceventi il vaccino ha riportato problemi di salute invalidanti, tanto da non riuscire a lavorare o a svolgere nemmeno le minime attività normali nella vita quotidiana. Nel rapporto emergerebbe un'altra nota stonata: tra i vaccinati ci sono ben 514 donne in gravidanza, il che non è un numero indifferente per un vaccino che è stato controindicato per le gravide, e dopo il quale è sconsigliato iniziare una gravidanza per almeno tre mesi dopo la somministrazione (stando alle raccomandazioni del comitato inglese per la vaccinazione JCVI). Ne è conseguito che il Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI) inglese ha pubblicato le sue considerazioni aggiornate al 3 dicembre, prima dell'inizio della somministrazione del vaccino nel Paese, e riporta: Non ci sono ancora dati sulla sicurezza dei vaccini COVID-19 in gravidanza, né da studi sull'uomo né su animali. Data la mancanza di prove, JCVI favorisce un approccio precauzionale e attualmente non consiglia la vaccinazione COVID-19 in gravidanza. Le donne devono essere avvisate di non farsi avanti per la vaccinazione se possono essere incinte o stanno pianificando una gravidanza entro tre mesi dalla prima dose. Sono previsti dati che informeranno le discussioni sulla vaccinazione in gravidanza. JCVI li esaminerà non appena saranno disponibili. Se questi dati fossero confermati, tenuto conto che il Covid-19 ha di fatto un'incidenza mortale dello 0,0011916% emergerebbe che il valore espresso con le prime reazioni avverse del 2,8% risulterebbero preoccupanti. In virtù di quello che ieri è stato definito ed acclamato con successo, giorno del Vaccine Day, paragonandolo al giorno della liberazione, invitiamo il Governo a verificare con urgenza nel merito con medici questi dati. Il Governo deve nel rispetto del principio costituzionale contenuto nell’art. 32 della nostra carta, fornire ai cittadini tutte le garanzie del caso, fermo restando che nonostante le continue pressioni e solleciti all’obbligatorietà la scelta della vaccinazione deve rimanere una insindacabile scelta da parte di ogni individuo. Lo dichiara il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC).
Note
Lettera PEC della Organizzazione Politica Italia nel Cuore Pec inviata dal MIC al Ministro Roberto Speranza
* Rapporto Centers for Disease Control and Prevention (CDC) https://www.cdc.gov/vaccines/acip/meetings/downloads/slides-2020-12/slides-12-19/05-COVID-CLARK.pdf
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