(ASI) “La Commissione europea ha dato due mesi di tempo all'Italia per adottare integralmente la legislazione relativa al rendimento energetico degli edifici (direttiva 2002/91/Ce), pena il deferimento alla Corte di Giustizia. In pratica l'Europa ha messo in mora il nostro Paese”.
Lo dichiara, in una nota diffusa dall'Ufficio Stampa della Cgil, Antonio Filippi, responsabile politiche energetiche del sindacato, a proposito della decisione europea sull'efficienza energetica italiana, aggiungendo: “Questo succede perché a differenza di quello che hanno fatto altri paesi l'Italia, invece di incentivare il risparmio energetico, cerca di tagliare gli incentivi che servono a sostenere l'efficienza energetica”. Ma che ormai il governo sia lontano dal volere e dal pensiero del mondo produttivo lo riscontriamo ancora una volta anche leggendo il Piano delle imprese, dove uno degli argomenti centrali è prioprio quello relativo all'efficienza e alle infrastrutture. L'efficienza energetica potrebbe essere veramente un volano di sviluppo economico molto forte, partendo dall'edilizia, dai trasporti, dall'illuminazione pubblica, dal risparmio energetico generale. Tutti gli studi effettuati finora dimostrano che il settore dell'efficienza energetica potrebbe produrre in pochi anni centinaia di miglia di posti di lavoro”. Questa, secondo la Cgil, la strada da seguire. Purtroppo siamo di fronte a un governo miope – conclude Filippi – ma queste sono le necessità che abbiamo. E intanto è necessario e urgente prolungare le detrazioni del 55% di sostegno all'efficienza energetica per almeno altri 10 anni”.