(ASI) "Denunciamo con forza l'approvazione definitiva, da parte del Senato, della riforma della Corte dei Conti che limita drasticamente il risarcimento per danno erariale e introduce meccanismi di controllo preventivo che, di fatto, trasformano la responsabilità amministrativa in una formalità aggirabile.
Questa riforma – voluta dal governo e sostenuta dalla sua maggioranza – rappresenta un attacco frontale ai principi di legalità, trasparenza e tutela delle risorse pubbliche. Limitare il risarcimento al 30% del danno accertato o a due annualità di stipendio significa una cosa sola: chi sbaglia paga meno, e il resto lo pagano i cittadini.
Il governo giustifica questo vero e proprio scudo come risposta alla cosiddetta "paura della firma". La verità è un'altra: si costruisce un sistema di salvacondotti preventivi che deresponsabilizza gli amministratori e indebolisce la capacità della Corte dei Conti di intervenire contro sprechi, abusi e irregolarità.
Il meccanismo del silenzio-assenso – che esenta da responsabilità qualora la Corte non si pronunci entro 30 giorni – è un invito aperto all'illegalità. In un Paese in cui la pubblica amministrazione soffre già di gravi carenze strutturali, ridurre i controlli e limitare le responsabilità significa aumentare il rischio di danni, contenziosi e sprechi, soprattutto in relazione alle grandi opere e alla gestione di fondi strategici come il PNRR.
Questa riforma arriva, non a caso, dopo mesi di tensioni tra il governo e la Corte dei Conti, che aveva segnalato criticità e irregolarità su opere simbolo come il Ponte sullo Stretto e il centro per migranti in Albania. È difficile non leggere questo provvedimento come una vera e propria rappresaglia politica contro una magistratura che ha semplicemente svolto il proprio dovere di controllo". Lo dichiara in una nota Giovanni Barbera, membro della Direzione Nazionale di Rifondazione Comunista.



