(ASI) "Oggi in Italia la politica è debole, a volte impotente. Noi siamo diventati dei capri espiatori, dei parafulmini della società.
I poteri che contano sono quelli dell’economia, della finanza, quello pervasivo della giustizia, che in Italia è diventato un vero e proprio contropotere. La politica è impotente e messa all’angolo da un potere che non gode della legittimità popolare: i cittadini in democrazia devono avere il diritto di decidere il proprio futuro. Per questo sono necessarie, indispensabili e non rinviabili le riforme, da quelle istituzionali a quella della giustizia a quella tributaria".
Lo ha affermato Silvio Berlusconi, di fronte alla platea della convention di Rete Italia e al governatore lombardo Roberto Formigoni, sottolineando: "Il nostro Paese è nell’ambito delle democrazie occidentali l’unico in cui il potere esecutivo è sovrastato dai poteri delle Camere, del potere della magistratura e della Corte costituzionale, tutte corporazioni che si oppongono al cambiamento." L’obiettivo è completare la legislatura, forti di quelli che ritiene numeri parlamentari sufficienti a varare le riforme: "Avanti così con questa nuova maggioranza in Parlamento che per la prima volta dopo i veti di Fini e Casini ha davanti due anni per approvare le riforme."