(ASI) I recenti dati OCSE non fanno che confermare, purtroppo, le gravi conseguenze della crisi economica: la spesa sanitaria italiana, infatti, risulta in calo del 2,4% nel biennio 2011-2012. Questa cifra risulta ancora più preoccupante alla luce delle recenti dichiarazioni del Ministro Lorenzin sui possibili nuovi risparmi del comparto sanitario.
Come abbiamo detto più volte, è più che giusto eliminare abusi e sprechi ma è necessario abbandonare la politica dei tagli lineari, non intaccando ulteriormente la qualità e la quantità di servizi e prestazioni. Non bisogna spendere meno (anche perché, contrariamente a quanto molti affermano, l’Italia non investe risorse eccessive in questo settore) ma spendere meglio, contenendo i costi a carico dei cittadini.
Federconsumatori è contraria a qualsiasi forma di consumismo sanitario e alla produzione di “beni sanitari di consumo”, perché questi ultimi non servono a ridurre né tantomeno a prevenire le patologie. Il fulcro del Servizio Sanitario Nazionale deve essere costituito dalle necessità dei cittadini e non dalle esigenze di bilancio: per questo continuiamo a dire no alle riduzioni della spesa finalizzate unicamente al risanamento dei conti pubblici.
In una fase di crisi come quella attuale il corretto ed efficiente funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale è più che mai fondamentale, perché le difficoltà economiche amplificano le discriminazioni nell’accesso alle cure. La sanità pubblica è un diritto inalienabile e deve essere salvaguardata.
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