(ASI)“Ho sostenuto sin dall’inizio la candidatura di Perugia a capitale della cultura europea 2019”. Queste le parole del consigliere regionale del Pdl, Massimo Monni, che ha voluto sottolineare il suo interesse a un progetto che “ritiene importante e fondamentale per la crescita di questa città”.
“Nel 2011 – ha sottolineato Massimo Monni – proposi un’integrazione al Documento annuale di programmazione affinché in esso venisse inserito uno specifico paragrafo in forza del quale la Regione Umbria sosteneva la candidatura delle città di Perugia a 'Capitale europea della cultura 2019', con iniziative ed interventi concreti già a partire da quell’anno”.
Nel motivare le sue parole il consigliere regionale rimarca “come la cultura debba essere vista come una risorsa e una fonte di guadagno”, sfatando così il mito che con la cultura non si mangia. “Sono pienamente convinto – conclude infine Massimo Monni - che per Perugia può essere un’opportunità unica. Un’opportunità che le può dare l’occasione di crescere anche turisticamente, evitando così quel turismo mordi e fuggi da che da troppo tempo caratterizza la nostra città. E’ quindi per questo che ritengo necessario uno sforzo e un lavoro di sinergie tra le amministrazioni locali”.
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione