(ASI)Udine - Silvio Berlusconi nel discorso fatto in occasione delle lezioni in Friuli Venezia Giulia ha parlato anche dei temi nazionali: "Noi avremmo voluto eleggere subito, un uomo equilibrato, ragionevole, corretto alla carica di Presidente della Repubblica, un candidato che avevamo scelto tra i nomi che ci sono stati presentati dal Partito Democratico. Il compito del Capo dello Stato è quello di unire il Paese, di rappresentare tutti, di essere per tutti garante della Costituzione e delle leggi. Per questo avevamo fatto una intesa con PD e Scelta Civica per una candidatura condivisa.
Abbiamo dovuto constatare che le divisioni e le guerre interne alla sinistra stanno paralizzando il Pd, rendendo difficile perfino l’elezione di un loro esponente dopo che ancora non è stato possibile dare vita a un governo.
Oggi è il 18 aprile. Si è votato il 24 e il 25 febbraio. Sono passati 52 giorni, e non abbiamo ancora uno straccio di Governo.
Vi sembra una cosa possibile? Vi sembra accettabile che un Paese come il nostro debba subire questa paralisi?
Noi, già il giorno dopo il voto, siamo stati chiarissimi. Abbiamo dichiarato di essere disponibili ad entrare, a far parte di un governo di coalizione.
Lo ripeto ancora una volta, in modo che nessuno possa fingere di non aver capito: le strade sono due. O la sinistra accetta di dialogare con noi, di formare con noi il nuovo governo, rispettando la direzione di marcia liberale del nostro programma, oppure
l’interesse del Paese e la gravità della situazione esigono che si torni subito al voto.
E bisogna farlo già a giugno, senza perdite di tempo che ci porterebbero all’autunno prossimo, o alla primavera 2014, o a chissà quando.
Il Paese, le imprese, le famiglie non possono aspettare.
Siamo tutti, a ragione, molto preoccupati.
Monti ha inseguito la Merkel sulla linea di una cieca austerità, e ci ha messo anche del suo, con una valanga di tasse che ci ha fatto precipitare in una gravissima crisi recessiva:
- i conti pubblici sono sfasciati, e forse servirà una nuova manovra;
- il debito pubblico sfonda ogni settimana tutti i record precedenti;
- ci sono decine e decine di imprese al giorno che chiudono;
- siamo arrivati a 3 milioni di disoccupati; un milione di licenziati soltanto nel 2012;
- la disoccupazione giovanile è al 37,8%, ed è una cosa che fa male al cuore
- sette milioni di italiani stanno entrando nell’area della povertà;
E quindi c’è bisogno, subito, di un governo liberale, forte e duraturo che possa approvare con urgenza quei provvedimenti urgenti e indispensabili per far ripartire i consumi, la produzione, le assunzioni, tutta l’economia.
Ve li ricordo sinteticamenti questi provvedimenti: so che già li conoscete, perché li abbiamo discussi diffusamente durante la campagna elettorale. Ora li abbiamo condensati in otto disegni di legge che stiamo presentando in Parlamento. Siamo convinti che, se approvati subito, potranno avere un impatto positivo e immediato sull’economia reale.
Uno: Via l’IMU e restituzione di quella già pagata!
Due: Basta con questa Equitalia!
Tre: zero tasse e zero contributi a chi assume giovani e disoccupati.
Quattro: via la camicia di forza della burocrazia alle imprese. Basta autorizzazioni ex ante, sì ai controlli successivi, ex-post.
Cinque: tagli ai costi della politica e ai costi della macchina dello Stato.
Sei: meno tasse sulle famiglie e sulle imprese.
Sette: grande riforma della giustizia civile e penale.
Otto: elezione diretta del Presidente della Repubblica da parte dei cittadini e cambiamento della architettura istituzionale dello Stato per rendere davvero governabile il Paese.
Personalmente, mi auguro che questa sia l’ultima volta in cui il Capo dello Stato viene eletto con le attuali regole. E’ ormai un fatto sotto gli occhi di tutti che l’Italia è uno dei pochissimi Paesi occidentali in cui il Capo dello Stato viene scelto con queste procedure Noi proponiamo (e nella scorsa legislatura siamo riusciti a far approvare questa riforma solo al Senato, purtroppo), che si passi all’ ELEZIONE POPOLARE DIRETTA DEL CAPO DELLO STATO".