(ASI) Lettere in redazione. Gli islamisti in Tunisia non sono una novità sulla scena politica del loro paese come vuole fare credere qualcuno, anche se alcuni di chi governa la Tunisia oggi, si sono laureati in università occidentali che, aumenterebbe le possibilità di fornire una visione politica e culturale più matura, e il discorso intellettuale islamico rinnovato e aperto a diverse realtà e conoscenze, realizzato seguendo l'esperienza islamica più progressista, che senza dubbio invia una lettera più attraente, in una società come quella tunisina più modernizzata e civile ma anche conservatrice.
Il popolo tunisino crede nel partito Ennahda (il Rinascimento) e, per questo l’ha fatto vincere all’elezione, perché tra i primi movimenti religiosi a rinnovare il pensiero islamico affermando che, quello il passo risolutivo che lascerà spazio alle altre. Questa nuova versione islamista portata da Ennahda crede e accolga la libertà di religione e di coscienza, per la salvaguardia anche di chi non crede, che senza dubbio sarà studiata con attenzione da molti. Anche all'interno del paese stesso. La visione islamica in Tunisia e diversa da quella visione islamica nel Medio Oriente.
La triade che governa oggi e tra di loro gli islamici, ha fatto diventare la Tunisia, un paese appetibile anche per la sua crescita. Si stanno facendo largo nuove nozioni. La trasparenza, il buongoverno.
L’agenda politica che abbia tracciato questo paese è molto chiara e, certi settori della sua economia sono all’avanguardia. Ci sono davvero delle opportunità interessanti e dei poli d’eccellenza in Tunisia.
In somma la nuova Tunisia "l’eldorado del futuro" come l’hanno chiamata alcuni membri del Forum internazionale organizzato dall’Agenzia di promozione degli investimenti stranieri, (è un osservatorio privilegiato per cogliere le attuali tendenze del mercato) che cerca di attirare investitori stranieri in un contesto internazionale segnato dalla crisi economico-finanziaria. Per farlo la Tunisia si appoggia sulla sua principale ricchezza: il capitale umano e in particolare i giovani, vero motore dell’economia tunisina.
I nuovi islamici tunisini hanno messo in luce alcuni punti necessari e qualificanti: che l'islam difenda la libertà di religione e soprattutto la libera coscienza. Senza di questo vi è il rischio di scivolare verso uno Stato teocratico, che decurta le libertà della persona e distrugge ed emargina anche la cultura tunisina stessa, che è ricca di poeti e filosofi, spesso critici di un islam ridotto a codice di leggi.
E il corano stesso, mostra che gli uomini sono stati creati per la libertà e, di fronte alle dittature che umiliano l'uomo e lo corrompono, sa sacrificarsi per questi valori. Che ha fatto da guida alla rivoluzione tunisina stessa, dove l’impegno stato forte da parte della società anche con tendenze diverse. Per questo avuto successo la rivoluzione perché l’hanno voluto i tunisini.
In Tunisia sì e creata una società civile molto cosciente, e questa ricchezza della società civile vuole affermare che l'islam è la religione di Stato.
anche se l'Islam tunisino "islam modernista", o l'illuminante. Come lo disfiniscano spesso alcuni critici del golfo arabo, o in Medio Oriente, indica la dimensione e l'influenza degli islamisti tunisini nella Mappa di paesi arabi e islamici. Quella diversità di visione ha consegnato agli islamici tunisini il grado di maturità e affidabilità che godano adesso.
Fathi Abed
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