(ASI) Marine Le Pen, segretaria del partito francese Front National, ha raccolto nei giorni scorsi la cinquecentesima firma sulla lista di candidatura alle elezioni presidenziali, ovvero quella necessaria per rendere effettiva la sua partecipazione.
Il redattore di questa importante firma per Le Pen e il suo partito di estrema destra è un israelita, Sylvain Semhoun, deputato dei popolari di Sarkozy, eletto all’estero in Israele, nel seggio di Gerusalemme, dove aveva fondato la sede locale del partito presidenziale.
Semhoun avrebbe fatto questo gesto per puro "spirito civico", ma poi non nasconde che il Front National in Israele gode di una "crescente popolarità" e che attende con curiosità che Le Pen esponga "tutte le sue proposte".
Intanto Marine Le Pen ha detto la sua sulla strage di Tolosa - per la quale hanno perso la vita tre bambine e un insegnante, tutti di israeliti - puntando l'indice sul fondamentalismo islamico e ponendo l'accento sul bisogno di garantire maggiore sicurezza ai cittadini. Queste sue esternazioni la proiettano già nel clima della campagna elettorale, impegnata a declamare due temi che corrispondono esattamente a quelli per i quali si batte anche l'attuale presidente Nicolas Sarkozy (del cui partito è esponente Semhoun).
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