(ASI) Continua in Brasile il rilancio delle politiche sociali volte a tutelare le fasce più deboli della società. Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha infatti fatti ripartire il programma di acquisizione alimentare (Paa) per i piccoli agricoltori, considerata una delle misure necessarie per far crescere il paese e porre fine alla fame.
“Il Paa è una delle politiche che abbiamo ripreso per combattere la fame in Brasile, incoraggiando l'agricoltura familiare e fornendo cibo sano per il popolo brasiliano e snack per i nostri bambini”, ha affermato il primo mandatario carioca.
Nel dettaglio, questa iniziativa consiste nell'acquisto di frutta, verdura e altri prodotti offerti da piccoli produttori da inviare alle fasce più vulnerabili della popolazione. L’intento è quello di incoraggiare il ruolo dei piccoli produttori indigeni e delle comunità tradizionali, comprese le contadine.
In un contesto dove la fame è una realtà per circa 33 milioni di persone, il presidente brasiliano ha affermato che “siamo tornati a governare il paese per cambiare ancora una volta la storia. Chi non ha mai avuto fame non sa quanto gli manchi mangiare. Non rinuncerò alla promessa che le persone mangeranno di nuovo tre volte al giorno”.
Nel presentare l’iniziativa, Lula ha confermato che si tratterà di un “incentivo alla produzione di cibo di qualità per il piatto della gente”, un'altra misura che permetterebbe di risolvere il problema della fame. In questo contesto va inserita anche la decisione, sempre del presidente, di ripristinare il Consiglio nazionale per la sicurezza alimentare e nutrizionale (Consea), chiuso nel 2019 dall'ex presidente Jair Bolsonaro.
Il presidente brasiliano ha denunciato la situazione alimentare del Paese sin dalla sua campagna presidenziale, dove sei brasiliani su dieci (58,7% della popolazione) vivono sotto il grado minimo di sicurezza alimentare.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia