(ASI) Henrique Capriles, già candidato alla presidenza del Venezuela, salvo ripensamenti, sarà il candidato del partito Primero Justicia per le primarie della Piattaforma Unitaria, che si terranno il 22 ottobre in vista delle elezioni del prossimo anno, nonostante nel 2017 sia stato interdetto per 15 anni dall’attività politica.
“Questo non è lo stesso Venezuela di qualche anno fa. Non siamo gli stessi, ma le cause non invecchiano, e giovani, le cause non sono una moda” ha spiegato l’esponente dell’opposizione lanciando la sua candidatura nel comune di Baruta, a sud-ovest di Caracas. Durante il suo intervento ha sottolineato che “la polarizzazione ci ha fatto molti danni e dire questo non significa essere codardi. Sono uno strumento di lotta per i poveri, per chi deve portare tutto in ospedale. Se ci chiamiamo Primero Justicia, quella deve essere la nostra prima causa, i poveri, i pensionati, gli operai, i nonni”;
ribadendo anche la convinzione che i venezuelani vogliono vivere in pace, mangiare bene, che i nonni hanno la pensione, che chi è all'estero cominci a tornare ed è per questo che questa causa deve essere accompagnata dalla gioia.
“L'unità – ha aggiunto - deve avere un obiettivo: trasformare il Paese. Da qui al 22 ottobre supereremo molti ostacoli. Sappiamo contro chi stiamo combattendo. Lottiamo contro chi ha trasformato Miraflores nel suo palazzo, contro chi prende in giro i nostri lavoratori, e hanno mandato in bancarotta Pdvsa”. Allo stesso modo, ha espresso di credere nell'inclusione, ma ha criticato il fatto che ci siano persone che affermano di essere dell'opposizione e attaccano l'opposizione. “O sei un mollusco o sei un mollusco. Il resto è perdere tempo. Sono anni che lottiamo contro i soprusi di cui questa città si occupa ogni giorno. Non sarà facile, ma il sogno resta lo stesso”, ha puntualizzato.
“Nel 2024 – si è detto sicuro - il Paese otterrà un cambiamento e quell'anno sarà di speranza per i venezuelani, per i poveri, che sono la classe media completamente finita”, ha sottolineato.
Già candidato alla presidenziali nel 2012, quando fu sconfitto da Chavez, e nel 2013 quando perse di misura contro Maduro, nelle primarie se la vedrà contro il golpista Juan Guaidò che nel 2019 si autoproclamò presidente venendo riconosciuto dagli Usa ma non ha ottenuto mai alcun seguito da parte della popolazione che evidentemente sa bene cosa significherebbe per il paese tornare ad essere un satellite di Washington.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia