(ASI) Strasburgo – La Commissione europea ha presentato un piano ambizioso per combattere il caro energia e assicurare a tutti gli Stati membri gli approvvigionamenti necessari in vista della stagione invernale. Con l’imminente arrivo delle temperature fredde, l’Unione è decisa a non farsi trovare impreparata di fronte agli ulteriori scenari problematici che potrebbero scaturire dal conflitto in corso a Kyiv. La posta in gioco è molto alta: in ballo vi è la stabilità delle finanze comunitarie e la protezione di imprese e cittadini dagli effetti devastanti di bollette salatissime.
“La situazione si è notevolmente deteriorata dopo l'invasione dell'Ucraina e l'uso da parte della Russia delle risorse energetiche come arma di ricatto. Poiché la Russia ha strumentalizzato l'approvvigionamento di gas interrompendo le forniture in Europa per motivi ingiustificati, il mercato dell’energia è diventato più teso e nervoso” si legge nel comunicato stampa diramato lo scorso 18 ottobre in seguito alla riunione della Commissione a Strasburgo.
La risposta dell’Unione all’inquietudine dei mercati è affidata a un regolamento di emergenza che punta sulla compattezza, sulla solidarietà fra gli Stati membri e fornisce strumenti giuridici mirati ad abbattere l’aumento insostenibile dei prezzi.
Tiene banco, in primo luogo, la questione delle riserve di gas, tutt’oggi indispensabile tanto alla produttività delle imprese quanto al riscaldamento delle famiglie. Al momento i depositi comunitari sono pieni al 92%, ma c’è bisogno di neutralizzare i timori legati a possibili carenze future. Per questo, il piano prevede la costituzione di consorzio unico europeo incaricato dell’acquisto. Sotto la supervisione della Commissione, i paesi membri dovranno coordinarsi e stabilire insieme la quota di gas di cui ciascuno necessita. Una volta individuato congiuntamente il rivenditore sul mercato mondiale, dovranno concordare con esso il prezzo di acquisto calcolato sul fabbisogno totale, ovvero quello ottenuto dalla somma delle quote dei singoli paesi. Il fabbisogno dovrà coprire almeno il 15% del volume totale degli stoccaggi europei. In altre parole, acquisendo in comune essi tratteranno con i rivenditori come se fossero unico grande Stato. In tal modo otterranno due benefici: eviteranno di farsi concorrenza e riusciranno a negoziare volumi maggiori di gas a un prezzo minore, a condizioni più convenienti.
In secondo luogo, per quanto riguarda la determinazione del prezzo del gas utilizzato per la produzione di elettricità, la Commissione prospetta una soluzione di compromesso fra i vari Stati membri. Lo scopo è quello di raggiungere prezzi stabili frenando le improvvise impennate che si verificano sul principale mercato di riferimento europeo, ovvero il TTF di Amsterdam. Da tempo, infatti, il nostro presidente del Consiglio Mario Draghi chiede di fissare un tetto massimo alla contrattazione delle tariffe del gas. Tuttavia, la sua proposta è finora sempre stata frenata dalla Germania e soprattutto dall’Olanda, sede del mercato TTF. Per ovviare ai contrasti interni, il piano accoglie parzialmente l’istanza italiana e sancisce un tetto massimo temporaneo. Per un periodo limitato di tempo, dunque, la Commissione definirà un limite preciso oltre il quale le contrattazioni effettuate presso il TTF di Amsterdam per il prezzo del gas non potranno salire. Ciò consentirà di evitare tariffe di acquisto alle stelle e alleggerirà sensibilmente il peso delle bollette per imprese e famiglie.
Al centro del piano anche l’attenzione speciale rivolta ai paesi europei privi di collegamenti diretti con i gasdotti. In tale direzione vanno le nuove norme varate dalla Commissione. In particolare, viene introdotto un “obbligo di solidarietà” in base al quale gli Stati membri, in caso di carenze di approvvigionamento, saranno tenuti ad aiutarsi vicendevolmente scambiandosi le quantità di gas utili ai reciproci fabbisogni. “Qualsiasi membro in situazione di emergenza riceverà gas da altri in cambio di un'equa compensazione” spiega il comunicato stampa.
L’Unione ha incoraggiato gli Stati a collaborare per sconfiggere i timori, le preoccupazioni legate a un futuro incerto. Ha assicurato, inoltre, il supporto legislativo ed economico necessario all’implementazione delle misure varate. “La guerra brutale della Russia contro l'Ucraina sta avendo un impatto sui mercati dell'energia con conseguenze anche per i consumatori e le imprese, che oggi affrontiamo” ha affermato Mairead McGuinness, commissaria per i servizi e la stabilità finanziaria. Per la commissaria all’energia Kadri Simson l’Europa è determinata a “garantire un approvvigionamento sicuro, a prezzi accessibili”. La commissaria per la concorrenza Margrethe Vestager, nel promettere massimo sostegno alle imprese disposte a costituire il consorzio di acquisto congiunto, ha ribadito l’importanza di “unire le forze nelle situazioni di crisi”.
In conclusione dei lavori, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è detta soddisfatta per compattezza dimostrata dall’Unione: “Agendo in modo unitario, ci siamo preparati bene al prossimo inverno. Ora possiamo far fronte con maggiore sicurezza a prezzi eccessivi e volatili”. Il vicepresidente Frans Timmermans ha ostentato ottimismo: “I prossimi inverni saranno difficili, ma il pacchetto odierno aiuta a riscaldare le famiglie europee e a far funzionare l'industria. Adottando provvedimenti adesso e sviluppando gli strumenti per acquistare insieme il gas invece di farci concorrenza a vicenda, potremo fronteggiare la prossima stagione fredda con una quantità sufficiente di gas stoccato”.
Marco Sollevanti – Agenzia Stampa Italia