(ASI) Speranze e timori si accavallano in queste ore concitate. La Russia ha detto che le esercitazioni militari stanno terminando e che c’è ancora spazio per le trattative. Anche l’ Occidente tenta di gettare acqua sul fuoco. La Germania ha fatto sapere, senza mezzi termini, che l’ adesione dell’ Ucraina alla Nato “non è in programma”, almeno per il momento in modo da rassicurare Vladimir Putin.
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, lo ha ribadito nelle scorse ore, durante la sua visita a Kiev,nella conferenza stampa al termine dell’ incontro con l’ omologo Volodymyr Zelensky. Quest’ ultimo è stato informato però – così ha riferito la tv Usa ‘Cnn’ - che un possibile attacco di Mosca potrebbe arrivare il 16 febbraio e ha proclamata, proprio in quella data, “giorno di unità nazionale’.
Il Pentagono ha posto in risalto l’ assenza di certezza di tale informazione, ma il dipartimento di Stato Usa ha ammesso di aver ritirato tutto il personale dell’ ambasciata di Washington a Kiev per i timori di un’ invasione del Cremlino in loco nel giro delle prossime 48 ore.
Anthony Blinken ha posto in risalto la forte accelerazione , tra sabato e domenica, del dispiegamento di forze russe.L’ emittente televisiva ‘Cnbc’ ha specificato che alcune di esse hanno iniziato a muoversi “in posizione di attacco”.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia