(ASI) Cresce la tensione in Medioriente. Un razzo ha colpito questa sera l'aeroporto di Erbil, capitale del Kurdistan iracheno, dove sono di stanza i soldati americani. Lo ha riferito l'antiterrorismo curdo.
La fortissima esplosione è stata udita in tutta la città. La delfagrazione ha generato un incendio che è in corso in tutta l’ area.
Il vettore, che ha generato l’ accaduto, “è stato lanciato da un drone che ha preso di mira la sezione militare dell'aeroporto dove si trova la coalizione guidata dagli Stati Uniti. Non sono state riportate vittime, ma solo danni a un magazzino". Lo ha spiegato il ministero dell’ Interno del Kurdistan, regione autonoma irachena in cui si trova la città che ospita lo scalo.
L’ azione non è stata, al momento, rivendicata da nessuna organizzazione. Potrebbe essere comunque attribuita a qualche milizia sciita, dunque sostenuta dall’ Iran, che ha minacciato vendetta per le azioni, giudicate “sconsiderate”, degli Usa e dell’ alleato Israele nella regione mediorientale. Le autorità di Baghdad, né quelle locali, hanno puntato l’ indice contro i Pasdaran, né altri che potrebbero aver contribuito ad attuare la pesante offensiva.
L’ evento è comunque molto grave e viene considerato, dalle autorità, una escalation senza precedenti. Non sono mai state adoperati mezzi bellici, così sofisticati come i velivoli senza pilota, prendere di mira i soldati del Pentagono lì presenti. Hoshyar Zebari, ex ministro degli esteri iracheno e figura politica del Kurdistan, da parte sua ha accusato su Twitter "una milizia" di essere dietro questo attacco. E’, a suo giudizio, molto simile a quello accaduto, sempre nella medesima località, il 15 febbraio scorso. L’ azione aveva causato la perdita della vita di un contractor straniero della coalizione anti-jihadista guidata dalla nazione dell’ Eufrate ed un iracheno.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia