(ASI) "Con questo articolo vogliamo fare chiarezza su quale sia la reale situazione delle elezioni americane alla data odierna. Ciò in virtù delle continue voci che danno Biden vincitore in quanto certificato dai grandi elettori, cosa che non è ancora avvenuta, se non parzialmente ed attualmente irrilevante.
La vicenda trova origine da quattro Stati americani: Pennsylvania, Georgia, Michigan e Wisconsin, che poco prima delle elezioni hanno cambiato le regole di voto senza l’approvazione del parlamento, o quantomeno senza che ci fosse un'approvazione completa dallo stesso. I governatori e giudici di questi Stati hanno deciso di modificare il modo in cui si votava per via dell'emergenza covid-19, aspetto che ha prodotto una serie di brogli elettorali, in quanto sono state accettate schede di voto per corrispondenza senza verifiche e senza controlli.
In questi Stati i Parlamenti ora contestano il risultato elettorale, che oltre ad essere sospetto risulta illegale, in quanto la procedura eseguita per gestire questi voti non è quella approvata dal parlamento secondo la costituzione federale. Nel ‘900 in America venne inserita la consultazione popolare e la politica si polarizzò su due grandi partiti, democratici e repubblicani, i quali ad ogni elezione presidenziale devono nominare e certificare per procedura in ogni Stato i loro grandi elettori. Vi è quindi in ogni Stato un gruppo di grandi elettori del partito democratico e un gruppo di grandi elettori del partito repubblicano. Questi grandi elettori sono tutti abilitati e certificati per legge a votare per il Presidente nonché a certificarne i voti e dichiararne la vittoria in base alla consultazione popolare. In questa tornata elettorale Trump non ha concesso la vittoria a Biden, ha dichiarato di non ritirarsi sostenendo le prove di brogli, brogli oltretutto confermati dalla perizia forense sulla macchina Dominion, di cui un giudice del Michigan ne ha consentito la pubblicazione. Una perizia che porta con sé oltre 1000 testimoni e pertanto un significativo sospetto di irregolarità.
Questo ha fatto si che il 14 dicembre si siano riuniti due gruppi di grandi elettori in sette stati i quali hanno votato separatamente, c’è stato il gruppo che ha votato per Biden, ma che in realtà in base alla legge ha fatto una attività illegittima perché i dati calcolati e poi certificati da questi Stati al di là dei brogli si basano su un’alterazione della legge elettorale non autorizzata dal parlamento, e c’è stato un altro gruppo di grandi lettori autorizzati dal parlamento che hanno votato per Trump. Attualmente in America abbiamo dei voti doppi che valgono sia per Trump che per Biden, questo è già successo nel 1960 con Richard Nixon e John Fitzgerald Kennedy, ed in quel caso entrambi i gruppi di elettori avevano votato per entrambi, quando poi si è arrivati al 6 gennaio per determinare quali di questi voti dovevano essere accettati, il parlamento federale ha votato e confermato l’elezione di Kennedy.
Sino al 6 gennaio, data in cui questi voti dovranno essere esaminati dal parlamento e certificati su direzione dell’attuale vicepresidente Mike Pence, che è ancora il presidente del Senato, tutto è ancora aperto. Il 14 dicembre, diversamente da quanto raccontano i media, i grandi lettori hanno votato sia per fare presidente Biden che per fare presidente Trump, ora bisogna decidere quali di questi voti sono da eliminare, quindi Trump può di nuovo vincere. Altro aspetto importante riguarda l’attività legale di Trump in quanto può consolidare la decisione a livello politico del Parlamento di votare per lui a seguito dei brogli elettorali. Il team legale di Trump è riuscito a disattivare una serie di scadenze importanti, la prima l'8 dicembre, data in cui una legge americana, la "Safe Harbor Date” stabilisce il termine per presentare i suoi ricorsi. In ordine a tale data si è verificato che il 6 dicembre il Texas ha fatto ricorso alla Corte Suprema la quale non entrando nel merito dei brogli elettorali ha lasciato ancora aperta la questione. Anche la data del 14 dicembre è stata disattivata, in quanto i grandi elettori di 6 Stati, Pennsylvania, Georgia, Michigan, Winsconsis, Arizona e Nevada, ai quali poi si è aggiunto anche il New Mexico, (anche se non parte della contestazione ma crede nella frode elettorale) hanno votato per Trump. Questi Stati, escluso il New Mexico, sono argomento di contestazione e fanno parte dell’indagine sulla frode elettorale, pertanto se i voti depositati a favore di Trump e depositati il 14 dicembre in almeno 3 di questi 6 Stati vengono confermati, Trump sarà riconfermato Presidente. Attualmente il nuovo presidente non è Biden, in quanto fino a che questi voti non vengono certificati dal parlamento il 6 gennaio nessuno ha vinto. Il 6 di gennaio diversi Repubblicani hanno dichiarato che faranno sbarramento per riesaminare i voti e discutere sui brogli prima di votare, pertanto la data ultima come stabilisce la legge americana potrebbe divenire il 20 gennaio.
Ricordiamo inoltre che Trump ha a disposizione il famoso "ordine esecutivo", il quale pone l’intera elezione sotto il controllo del governo federale per eventuali interferenze straniere, e nel momento in cui l’interferenza straniera viene dimostrata (già nella perizia che è stata pubblicata si dice chiaramente che le macchine Dominion ed il software Smartmatic sono di produzione straniera, che i server erano all’estero, e che questo sistema può essere penetrato in quanto è progettato esclusivamente per truccare i voti) non è difficile per Trump certificare a tutti gli effetti un'interferenza nelle elezioni americane. L'importante decisione del giudice di rendere pubblica la perizia di Dominion, può di fatto cambiare le sorti delle elezioni americane, in quanto i brogli dei Democratici sono ormai alla luce del sole. Di fatto Biden non è stato eletto, aspettiamo la scadenza ultima del 20 gennaio 2021."
Lo dichiara il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC) Mauro Tiboni che specifica che quanto espresso fa riferimento alla fonte di cui riportiamo il collegamento: https://rumble.com/vbwq1f-15-12-2020-ma-trump-pu-ancora-farcela-mn-46.html
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