(ASI) I giudici venezuelani hanno condannato a 20 anni di carcere i due cittadini statunitensi arrestati all'inizio di maggio mentre, nelle vesti di contractor, guidavano un folto gruppo di disertori in una incursione via mare che a molti ha ricordato l'invasione della Baia dei Porci di Cuba, quasi mezzo secolo fa.
La vicenda aveva trovato vasta eco in Venezuela anche perché i media locali, dando notizia dell’invasione, avevano riferito che otto persone erano rimaste uccise ne corso di scontri a fuoco con le forze di sicurezza chaviste e alcune decine di disertori erano stati arrestati in tutto il paese.
Il presidente Nicols Maduro aveva assicurato che i due, Luke Denman e Airan Berry, sarebbero stati processati dalla giustizia venezuelana e così è avvenuto a tempo di record.
La condanna di primo grado è stata comunicata via twitter dal procuratore generale Tarek William Saab, il quale ha precisato che i “due cittadini americani hanno ammesso la propria colpevolezza per i reati, previsti dal nostro codice penale, di cospirazione, associazione per delinquere, traffico illecito di armi da guerra e terrorismo”.
La vicenda rischia di incrinare ulteriormente le relazioni diplomatiche tra Washington e Caracas; nei giorni scorsi in una testimonianza in Senato, il rappresentante speciale Usa per il Venezuela, Elliott Abrams, ha confermato che anche nel 2021 la Casa Bianca continuerà ad appoggiare il presidente autoproclamato Juan Guaidò “sperando che il presidente Maduro non sopravviva al potere quest’anno. E per questo obiettivo stiamo lavorando duramente” ha concluso come se fosse una dichiarazione normale.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia