(ASI) La Russia è al voto, fino al I luglio, per il referendum sull'approvazione della riforma costituzionale; a causa dell’emergenza legata al Covid-19 il voto per la prima volta si svolge in differita.
In base alla nuova legge, se approvata, il presidente Vladimir Putin, al potere dal 1999, potrebbe rimanere al potere fino al 2036. Inoltre il nuovo testo conferirà maggiori prerogative al Parlamento, nuovi poteri al Consiglio di Stato, blinderà il principio d’immunità per gli ex presidenti, limiterà l'applicazione dei trattati internazionali a livello giuridico - favore del diritto russo - e definirà il matrimonio come un’unione tra “un uomo e una donna”.
Tra le altre norme contenute nella Costituzione quella sul salario minimo e l’indicizzazione delle pensioni.
“Il nostro obiettivo, il più importante, è fare in modo che il voto abbia risultati totalmente affidabili e legittimi”, ha tuonato Putin incontrando i nuovi membri della Camera Pubblica. “Non ci devono essere votazioni forzate nè un aumento artificiale dell’affluenza alle urne in modo che nessuno possa mai mettere in discussione la posizione espressa dai cittadini”.
La Commissione elettorale centrale della Russia intanto ha denunciato attacchi cibernetici al proprio sito web. “Segnaliamo: è in corso un attacco Ddos sul sito web della Cec”, ha riferito la Commissione, parole che sembrano confermare le accuse di Alexei Navalny, l'ex blogger anti-Putin che ha denunciato che il voto online - varato a Mosca e Nizhni Novgorod per ridurre il rischio contagio - è già stato falsificato da “registrazioni fasulle e pressioni esterne” ovvero grandi compagnie e partecipate statali che obbligano i dipendenti a votare e votare “in un certo modo”.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia