(ASI) Il presidente serbo Aleksandar Vucic nel corso della visita ad un’unità di difesa aerea nei pressi di Belgrado di recente equipaggiata con il sistema russo Pantsir-S1, progettato per difendere gli obiettivi a terra da missili da crociera, droni e aerei a bassa quota, ha elogiato i sistemi di difesa fabbricati in Russia aggiungendo: “grazie a Mosca le nostre forze armate sono 10 volte più forti rispetto a quando siamo stati bombardati dalla Nato nel 1999”.
“Questo - ha aggiunto - è un grande supporto per la difesa delle nostre città, la protezione delle nostre infrastrutture e il rafforzamento dei nostri militari. Non vogliamo attaccare nessuno, vogliamo proteggere il futuro dei nostri figli”.
La visita, avvenuta sabato 2 maggio, ha un alto valore simbolico dal momento che è avvenuta nel 21mo anniversario dell’abbattimento di un F-16 statunitense impegnato in azioni militari contro Belgrado tanto che il presidente serbo ha sottolineato: “Sono orgoglioso di visitare la brigata che ha abbattuto l’F-16”.
Il riarmo serbo, avvenuto grazie ai mezzi della Russia, ha spesso suscitato polemiche nella regione dei Balcani anche perché Belgrado è l’unico paese sorto dalla dissoluzione della Jugoslavia che non è finito nell’orbita militare e politica di Washington; inoltre pur avendo chiesto l’adesione all’Unione europea la Serbia ha stretto legami sempre più stretti con Mosca e Pechino. Inoltre, la Serbia ha sempre rifiutato di unirsi alle sanzioni occidentali contro la Russia nell’ambito della crisi ucraina.