(ASI) - Ecco le parole del capo negoziatore dell'Ue, Michel Barnier: "Abbiamo concordato una base equa e ragionevole per un'uscita ordinata. Dall'1 novembre speriamo di lavorare a un nuovo rapporto con il Regno Unito.
L'accordo è il risultato di un lavoro molto intenso. I diritti saranno garantiti in maniera sostenibile. Evitiamo la frontiera fisica tra Irlanda e Irlanda del Nord, proteggiamo l'integrità del mercato unico e l'Irlanda del nord rimarrà nel territorio doganale del Regno Unito. E' stato difficile, ma abbiamo raggiunto un risultato insieme". Ha poi aggiunto: "L'Irlanda del Nord rimarrà allineata a una serie di regole europee relative alle merci. Raggiungiamo due obiettivi: preserviamo l'integrità del mercato unico e rispettiamo la sovranità del Regno Unito". L'accordo non convince però il leader dei laburisti Jeremy Corbyn: "Non riunificherà il Paese e dovrebbe essere respinto".
Ottimista è il premier britannico Boris Johnson, che commenta così su Twitter: "Abbiamo un nuovo grande accordo che riprende il controllo: ora il Parlamento dovrebbe concludere la Brexit sabato, così possiamo passare ad altre priorità come il costo della vita, il servizio sanitario nazionale, i crimini violenti e il nostri ambiente".
A Johnson però rimane da convincere gli unionisti nordirlandesi del Dup, che hanno già fatto sapere la loro contrarietà confermando quando comunicato in mattinata: "Non possiamo sostenere ciò che viene suggerito in materia doganale e relativamente al consenso e poi manca chiarezza sull'Iva".
In merito a questo Michel Barnier ha aggiunto: "Quattro anni dopo l'avvio del nuovo accordo tra Ue e Regno Unito, il Parlamento nordirlandese deciderà a maggioranza semplice se mantenere l'intesa in vita". Invece la bozza proposta in precedenza da Johnson, prevedeva che il piano per l'Irlanda del Nord sarebbe entrato in vigore solo dopo un voto del Parlamento nordirlandese, sul quale il Dup avrebbe potuto mettere il veto.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia