(ASI) Aumenta la tensione tra le grandi potenze. La Norvegia ha comunicato, nelle ultime ore, che le attività dei soldati di Mosca, nell’Artico, hanno generato problemi gravi ai satelliti di navigazione GPS durante le esercitazioni militari della Nato, “Trident Juncture” (le più imponenti dalla fine della Guerra Fredda), tra la fine del mese scorso e l’inizio di novembre sul proprio territorio.
Il ministero della Difesa del paese nordico ha segnalato tutto ciò alla Russia. Quest’ultima ha respinto, tuttavia, tale versione dei fatti, attribuendo la causa dell’accaduto all’”improvvisazione e incapacità” dell’Alleanza. Il suo segretario generale, Jens Stoltenberg, non ha voluto esprimere commenti in merito alla vicenda, pur non nascondendo preoccupazione per gli atteggiamenti aggressivi dell’esercito di Vladimir Putin. La tematica degli attacchi informatici è stata discussa più volte dai 28 membri, dell’organizzazione del Patto del Nord Atlantico, che hanno deciso persino, nell’ultima riunione a Bruxelles, l’estensione dell’articolo 5 del Trattato istitutivo. La norma in questione, applicata per la prima volta all’indomani degli attentati dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti, prevede da qualche mese così l’applicazione della clausola dell’autodifesa collettiva a coloro che vengono colpiti pure dalle azioni deleterie degli hacker. Gli altri partner, dopo una richiesta esplicita del diretto interessato in seno al Consiglio Atlantico, hanno l’obbligo di sostenere quello colpito anche in tale caso e non solo davanti a un’azione bellica tradizionale.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia