(ASI) USA - A due settimane dalle elezioni di medio termine negli Usa, sono stati presi d’attacco i democratici, alcuni dei quali molti critici nei confronti del presidente Donald Trump.
Numerosi gli ordigni piazzati ieri, a casa dei Clinton, negli uffici di Obama, del suo ex ministro della giustizia Eric Holder, della Cnn, del governatore di New York Andrew Cuomo, del Campidoglio, della deputata dem Maxime Waters. Oggi ancora un pacco sospetto negli uffici di Robert De Niro, critico assiduo del presidente Trump, e altri due all'ex vicepresidente Joe Biden. Lunedì uno a casa di George Soros. La polizia è riuscita a intercettare tutti gli ordigni prima che si potesse verificare una strage. E secondo loro dietro a tutto questo ci sarebbe "la stessa mano".
Da un comizio elettorale nel Wisconsin il presidente Donald Trump condanna le bombe: "Atti di violenza politica. È tempo di unire l'America”. Sulla bomba alla Cnn? "Anche i media hanno le loro responsabilità" e dovrebbero "mettere fine alla loro incessante ostilità", ha dichiarato Trump. Severa la risposta del presidente dell'emittente televisiva Jeff Zucker: "C'è una totale mancanza di comprensione alla Casa Bianca sulla serietà dei loro continui attacchi ai media - ha detto Zucker in riferimento all'amministrazione Trump che molto spesso ha attaccato la stampa, definendola 'nemica del popolo' -. Il presidente e soprattutto la portavoce della Casa Bianca dovrebbero capire che le parole contano - ha aggiunto Zucker -. Per ora non hanno compreso nulla di tutto questo".
"È un tempo caratterizzato da odio e divisione - prosegue riprendendo le stesse parole usate da Hillary Clinton ieri pomeriggio -, non ha senso esacerbarlo. Non incoraggiate l'odio" che porta le persone a "passare alla violenza".
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia