(ASI) Nell’Argentina ultra liberista del presidente Mauricio Macri il governo ha varato oggi delle norme per produrre un risparmio da 2 miliardi di dollari entro il 2019.
Tra le misure adottate dall’esecutivo l’eliminazione del fondo di solidarietà sulle esportazioni di soia, riduzione del rimborso alle esportazioni, e mantenimento delle aliquote sul commercio di olio e farina. Già entro la fine dell’anno Buenos Aires dovrebbe riuscire a risparmiare 400 milioni mentre i restanti 1,75 miliardi il prossimo anno.
Le misure sono state adottate per rispettare gli impegni assunti con l’FMI per ridurre il disavanzo fiscale all'1,7 per cento del Pil entro il 2019.
Contemporaneamente il presidente della Banca centrale, Luis Caputo, si è visto obbligato ad aumentare ulteriormente il Tasso ufficiale di sconto (Tus) portandolo dal 40 al 45 per cento. Il tutto sotto gli occhi della missione del Fmi guidata dall'italiano Roberto Cardarelli arrivata ieri a Buenos Aires con il compito di esaminare l'andamento dei conti pubblici e il compimento delle misure di austerity accordate a cambio del programma di assistenza di tipo stand by per 50 miliardi di dollari approvato lo scorso giugno.
Sempre per far fronte agli impegni assunti con il Fondo Monetario Internazionale l’Argentina in precedenza aveva deciso di utilizzare fino a 15 miliardi di dollari delle riserve della Banca centrale (Bcra) nell'intenzione di liquidare progressivamente parte dell'imponente stock di Lettere con scadenza a breve termine (Lebac) per oltre 30 miliardi di dollari che si è accumulato negli ultimi due anni.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia
Foto: Casa Rosada (Argentina Presidency of the Nation)