A prima vista abbiamo pensato alla solita propaganda xenofoba che esagerava i termini del problema per suscitare sdegno, paura e di riflesso una reazione contraria alla immigrazione ed all’accoglienza di persone del terzo mondo ed in special modo di nord africani ed asiatici.
Poi però abbiamo pensato che così come non sarebbe stato giusto il pregiudizio contrario agli immigrati, non lo sarebbe stato neppure quello ad essi favorevole e perciò abbiamo deciso di fare una piccola ricerca su internet per valutare la situazione con maggiore obiettività.
Per questo, prima di arrivare a qualsiasi definitiva conclusione, consigliamo vivamente ai lettori di fare un approfondimento accurato su questa vicenda e consigliamo di consultare anche il motore di ricerca Google alla voce: “Stupri in Svezia”.
Abbiamo così scoperto che entità attendibili come Amnesty International e le stesse Nazioni unite sono intervenute sull’argomento suggerendo al governo svedese di diventare molto più rigoroso e severo nel giudicare tali reati che attualmente sono puniti spesso con pene irrisorie rispetto al loro gravità. Fattore questo che in qualche maniera non funge quale valido deterrente per fermare questi negativi fenomeni, anzi, la blanda punizione può addirittura incoraggiare il loro reiterarsi!
Certamente non è possibile giudicare un fenomeno negativo come quello delle violenze sessuali e degli stupri senza prendere in esame freddamente tutti i riscontri che emergono dai reati a sfondo sessuale.
Inoltre, senza però generalizzare o banalizzare il problema, bisogna tenere nel dovuto conto di tutte le componenti che sono la causa di questi tristi fatti. Quindi vanno prese in considerazione anche le percentuali delle persone che sono coinvolte in questa vicenda e l'estrazione etnico-culturale degli immigrati che tali reati compiono. Così come nel contempo, è altrettanto doveroso ed imprescindibile che si affermi, pure nei fatti, il principio che chiunque entri in un altro paese o ci va a vivere , non essendo forzato a farlo, è tenuto ASSOLUTAMENTE a osservarne le consuentudini e leggi.
Usi e costumi delle terre di origine sono sicuramente da rispettare se non configgono con gli usi e le leggi di quel Paese e chiunque non è disposto ad accettare le regole sociali e le leggi, DEVE essere punito e poi, a pena scontata, espulso per sempre!
Ma torniamo al tema dell'articolo, uno studio condotto per conto dell’Unione Europea che ha preso il nome di Case Closed ha dimostrato alcune cose che vanno meditate per trarne conclusioni e per prendere provvedimenti atti a scongiurarne i reati.
Dallo studio si evince che la Svezia è il Paese dove l’accoglienza nei confronti degli stranieri è la più alta in tutta l’Europa.
Però dalla stessa analisi viene fuori quale elemento contrastante anche il dato che sempre la Svezia è il paese dove si verifica il maggior numero di violenze sessuali e di stupri che vedono maggiormente protagonisti, per assurdo, proprio gli immigrati.
Il National Council of Crime Prevention BRÅ rileva come nei primi sei mesi del 2008 gli stupri siano aumentati del 9% rispetto all’anno precedente.
Lo studio Europeo Case Closed evidenzia come in 20 anni il numero di stupri denunciati alla polizia sono quintuplicati, ma le condanne sono inferiori a quelle del 1965.
Tutto quanto sopra evidenziato conferma che il “buonismo” a tutti i costi oltre che diseducativo non è un’arma vincente nel processo di integrazione degli immigrati, ma anzi è vissuto come rilassatezza e debolezza e NON è l’atteggiamento più opportuno perché rappresenta un linguaggio che non viene compreso da coloro cui sarebbe diretto!
Il rispetto delle reciproche usanze, che è alla base di una ragionevole integrazione, deve trovare il suo limite assoluto nel rispetto delle leggi e non può trovare alibi od attenuanti che vanno a scapito delle sicurezza e dell’integrità dei cittadini!
Rigore nel fare rispettare la legge e selezione preventiva nella scelta degli immigrati da accogliere privilegiando quei stranieri che per il patrimonio culturale rappresentano un minore impatto rispetto al nostro modo di vivere e dovrebbero diventare le linee informatrici di una saggia politica sull’immigrazione e su un'equilibrata ’accoglienza..
Alessandro Mezzano