(ASI) Domenica i venezuelani saranno alle urne per eleggere i 23 governatori degli stati che compongono il paese indiolatino. Un appuntamento molto importante anche per capire i rapporti di firza tra il presidente Nicolas Maduro e le opposizioni.
L'alta astensione che si prevede potrebbe rendere più difficile la lettura del risultato anche se è in dubbio che un successo di misura, se non addiritttura una sconfitta, dei candidfati governativi potrebbe riaccendere le polemiche a Caracas e rimettere in discussione il presidente Maduro. Posta in palio molto alta anche per le opposioni sempre più divise tra loro ed ormai in evidente difficoltà.
All'interno del variegato e sempre più frammentato fronte anti-Maduro, ha fatto scalpore la scelta di Acción Democrática di partecipare alle elezioni in un contesto in cui gran parte dell'opposizione spinge per il non voto. La partecipazione degli adecos alle elezioni è stata fortemente contestata in senso alla Mesa de la Unidad Democrática, che la vede come una legittimazione del governo bolivariano. Al tempo stesso, la Mud è nell'occhio del ciclone, divisa tra coloro che sono favorevoli a recarsi alle urne ed un vasto movimento di contrari, tra cui il gruppo denominato Resistencia, tra quelli più propensi ad azioni di forza.
Negli ultimi mesi il Venezuela è piombato in una grave crisi economica e politica che rischia di avere forti ripercussioni sul voto.
L'inflazione e l'aumento indiscriminato dei generi di prima necessità potrebbero rappresentare un incentivo a votare contro i candidati bolivariani.
Per le parti sarà un'occasione per contarsi in vista di una primavera che si preannunca infuocata, soprattutto se gli Usa torneranno ad intromettersi nella politica della regione indio-latina.
Fabrizio Di Ernesto-Agenzia Stampa Italia