(ASI) Cuba riporta alla mente nel nostro immaginario le avventure romantiche nelle montagne di Fidel Castro e Ernesto Guevara, le bianche spiagge del golfo o lo spettro di un conflitto nucleare. Un vetusto relitto della Guerra Fredda, chiuso e inappetibile; ma lo scenario sta rapidamente cambiando. Mpmlegal, in collaborazione
l'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Roma, l'Ordine degli avvocati di Velletri e il Centro Studi Geopolitica.info, nel convegno "La inversion extranjera en Cuba. Garantìas del sistema juridico cubano", ha voluto mostrare agli operatori giuridici nel campo internazionale le possibilità che l'apertura di Cuba al Mondo e l'alleviamento del bloqueo, il sanzionamento nei confronti della piccola isola, può aprire per il nostro intero sistema paese. Un momento di riflessione e analisi che, utilizzando le parole di Salvatore Santangelo, giornalista moderatore dell'evento, tratta di un problema "geopolitico", citando come caso i mutamenti in atto nei contesti nazionali con la sconfitta dell'ondata neoperonista favorendo un environment agevole per gli investimenti diretti esteri.
Mutamento la cui importanza è stata marcata da Raffaele Nocera, storico americanista presso l'Orientale di Napoli, soprattutto nelle dinamiche in corso fra Argentina, Venezuela e Brasile.
Le coordinate sono cambiate - ha sottolineato Nocera - grazie al rinnovato interesse per le Americhe di Barack Obama e l'abile diplomazia di Papa Francesco.
L'approfondimento geopolitico nell'area è continuato con Giuseppe Sacco, ordinario di politica e sistemi economici internazionali, che ha evidenziato la natura peculiare - insieme europea e americana - di Cuba, "luogo di incontro del mondo euro-americano con quello Latino".
L'avvocato Giancarlo Scalese, ordinario di Diritto Internazionale presso l'Università di Cassino, ha continuato con queste tesi, chiarendo che l'apertura al mondo è accompagnata da una volontà precisa del governo dell'Avana di diventare un player continentale grazie alla posizione strategica.
Il focus geopolitico ha lasciato presto spazio ai temi di natura tecnica e giuridica. Marco Mastracci, avvocato internazionalista di Mpmlegal, ha spiegato l'importanza della divulgazione del diritto cubano in Italiano, in un contesto di mancata conoscenza a fronte delle numerose opportunità dopo la riapertura dei rapporti con gli Stati Uniti. Mastracci, docente di diritto internazionale presso la Uniclam, ha continuato la sua relazione evidenziando la prossimità del diritto spagnolo, quindi il nostro, a quello cubano.
Michael H. Koby, della Washington University di St. Louis, ha quindi comparato i sistemi giuridici statunitense e cubano. Agricoltura, industria alimentare, farmaceutica e biotecnologica - ha riferito Marta Moreno, Preside della Facoltà di Diritto a L'Habana e arbitro della Corte Cubana di Arbitro Commerciale Internazionale - sono i settori su cui il governo intende concentrare l'attrazione di investimenti diretti esteri. Le possibilità di sviluppo economico, ha spiegato l'accademica, sono accompagnate da una cultura consolidata di certezza del diritto, che ha uniformato l'evoluzione normativa internazionale legiferando nel 2014 con la Ley de Inversion Extranjera il quadro degli investimenti diretti esteri.
Stefano Cherti, avvocato civilista, ha focalizzato come il governo cubano tenda a privilegiare le forme societarie miste, per preservare quella che viene definita "funzione sociale" dell'impresa, finalizzata ad avvantaggiare la manodopera locale e l'economia locale.
L'Italia è uno dei primi partner di Cuba - hanno ribadito Antonio Tajani, vicepresidente del Parlamento Europeo, e Beatriz Alba Soto Pimentel, Ambasciatrice di Cuba in Italia - con un volume di esportazioni in forte crescita. Le percentuali di crescita possibile dell'economia cubana - fra il 5 e il 7% - offrono all'Italia una grandissima opportunità, con un volume di affari nell'interscambio che, con un approccio win-win, dai 250 milioni di euro attuali può raggiungere vette molto alte e aiutare lo sviluppo armonico di entrambi i Paesi.
Guglielmo Cassiani Ingoni – Agenzia Stampa Italia
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