(ASI) Bruxelles – Dopo lo stallo nelle trattative con l'eurogruppo di mercoledì scorso, sembra essere a una svolta la rinegoziazione del debito greco chiesta dal premier greco Alexis Tsipras.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha aperto oggi uno spiraglio per venire incontro alle richieste greche dichiarando –"L'U.E. cerca sempre un compromesso, e la Germania è pronta a farlo, ma la credibilità dell'unione si basa sul rispetto delle regole e sull'essere affidabili". Tale affermazione è da considerarsi a tutti gli effetti come una anteprima della nuova strategia tedesca e dell'U.E. alla vigilia del vertice tra ministri delle finanze europei previsto per la prossima settimana. "Le nuove proposte di Atene saranno discusse all'eurogruppo lunedì, quindi abbiamo ancora qualche giorno"- ha precisato la Merkel.
La svolta tedesca sembra premiare la tenacia e l'ottimismo del nuovo governo greco. Infatti, già prima che la cancelliera tedesca rendesse ufficiale le nuova posizione della Germania, il premier greco Alexis Tsipras si era detto "molto fiducioso che verrà trovata una soluzione accettabile per tutti al fine di porre fine all'austerità e far tornare l'U.E. sulla strada della coesione sociale".
Dopo il dietro front del panzer tedesco, la cui intransigenza aveva vanificato i negoziati di mercoledì scorso, l'Europa "a misura di cittadino" sembra piacere anche ai mercati. La borsa di Atene è volata a quota +6,73% mentre lo spread tra titoli ellenici e tedeschi è sceso a 846 punti.
Tra i motivi di ottimismo dei mercati sicuramente uno tra i più importanti è stato il ripensamento della Bce sul finanziamento delle banche greche. Solo una settimana fa il numero uno della Eurotower Mario Draghi, annunciava infatti la "chiusura dei rubinetti" per le banche elleniche imputando alla valutazione troppo rischiosa di acquisti di titoli sovrani greci a lungo termine la motivazione di tale provvedimento. Oggi invece l'Eurotower fa sapere di avere aver concesso alle banche greche la possibilità di accedere a fondi di rifinanziamento nell'ambito del programma ELA (Emergency Liquidity Assistence),per un valore di 65 miliardi, quasi 6 miliardi in più rispetto ai fondi cui precedentemente era stato revocato l'accesso.
Dal canto suo Atene fa sapere che non intende rinnovare il piano di aiuti gestito dalla Troika prima della ridiscussione degli accordi. Questa posizione ha irritato fortemente il presidente dell'eurogruppo Jeroen Dijselbloem, il quale, a proposito della ferma volontà di Atene di non retrocedere neppure di un millimetro per poter conseguire i propri piani di aiuti sociali, ha criticato la mancanza di "una comune base politica".
Il riferimento di Dijselbloem non sembrerebbe essere rivolto solo alla posizione del governo greco in politica interna, ma anche a quella in politica estera. Mercoledì scorso infatti il ministro greco degli esteri, Nikos Kotzias, noto per le sue simpatie filo- russe, era volato a Mosca per un incontro con il suo omologo Serghei Lavrov. Nel corso di tale incontro, Lavrov aveva infatti ribadito la disponibilità russa a concedere aiuti qualora Atene "si facesse avanti". Sempre durante lo stesso incontro, Kotzias, aveva ribadito la volontà greca di non sostenere le sanzioni alla Russia poiché si tratterebbe di "strumenti inefficaci al fine di conseguire una qualunque intesa".
Cenusa Alexandru Rares - Agenzia Stampa Italia