(ASI) A Vienna la Repubblica Islamica dell'’Iran e il Gruppo dei “5 Paesi +1" (Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Russia, Cina e Germania). hanno prolungato fino al 24 novembre 2014 l’accordo interlocutorio raggiunto a Ginevra (Svizzera) il 23 novembre 2013 ed è entrato in vigore a gennaio 2014.
La speranza di tutti è che siamo di fronte ad un’ intesa intermedia che sulla carta sta a rappresentare la volontà dei negoziatori di rinnovare sistematicamente la posizione nelle trattative puntando a limare progressivamente le differenze ed al raggiungimento di un risultato conclusivo positivo. In pratica, si tratta della strategia diplomatica dei piccoli passi, naturalmente in avanti, che, si spera, avvicineranno sempre più le parti, fino a che l'annosa controversia venga finalmente superata.
Questo, in linea di massima è anche il pensiero del Presidente del Majlis per la Sicurezza Nazionale iraniana e del Comitato per la politica estera Alaeddin Boroujerdi che sulla questione però ha dichiarato: "Il messaggio che ci viene dai recenti colloqui di Vienna è che la Repubblica Islamica dell’'Iran e il sestetto in rappresentanza delle potenze mondiali hanno la volontà di raggiungere un accordo globale e definitivo".
Inoltre, l’alto esponente parlamentare iraniano, nonché esperto legislatore, ha anche sottolineato che l'accordo sulla proroga di quattro mesi dei negoziati sul programma nucleare di Teheran non significa che ci sarà un cambiamento nelle posizioni della Repubblica Islamica. A proposito di ciò ha precisato: "Abbiamo deciso di raggiungere un accordo nella consapevolezza che stiamo difendendo i diritti nucleari della nostra nazione". Inoltre, Boroujerdi ha espresso la speranza che gli Stati Uniti abbandonino le richieste eccessive in maniera tale che nei quattro mesi si possa raggiungere un accordo definitivo.
Infine, il parlamentare ha considerato anche l’ipotesi in cui i negoziatori non dovessero riuscire a raggiungere un accordo finale. In questo caso, ha detto: “ La Repubblica Islamica dell’Iran è pronta a riprendere la produzione del 20% di uranio arricchito, ad attivare rapidamente il reattore ad acqua pesante di Arak, ed a costruire centrifughe di nuova generazione.
Queste osservazioni lo ricordiamo sono state fatte dopo che l'Iran ed i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu - Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Russia e Cina , più la Germania, hanno convenuto insieme di prorogare le trattative fino al 24 novembre 2014.
In precedenza le due parti avevano sottoscritto un accordo ad interim a Ginevra, Svizzera, il 23 novembre 2013, L' intesa era valida per un periodo di sei mesi, a partire dal 20 gennaio 2014 e che, quindi scadeva il 20/07/2014. Un patto secondo cui veniva definito il seguente piano comune d'azione: i sei Paesi si impegnavano a rendere meno pesanti le sanzioni alla Repubblica Islamica. In cambio l'Iran limitava alcune sue attività nucleari.
Niger September – Agenzia Stampa Italia