L’ipotesi che Obama potesse essere messo sotto accusa a causa dell’armamento dei ribelli siriani è, secondo la costituzione possibile, ma, allo stesso tempo, altamente improbabile. Una tale decisione avrebbe aperto anche altri procedimenti, come ad esempio quello contro il suo predecessore, che pure è andato in guerra senza l'autorizzazione del Congresso. Anzi, la cosa potrebbe portare a un effetto domino!
Sarebbe bello, naturalmente, che tutti i presidenti guerrafondai degli Stati Uniti fossero costretti ad agire politicamente nel rispetto della legge. Ma in realtà le rare volte che i presidenti americani sono stati messi sotto accusa, principalmente lo è stato perché sono stati coinvolti in uno scandalo sessuale. Mentre, normalmente sono oggetto di poche critiche quando per 'esportare la democrazia' prendono decisioni militari che comportano la morte di centinaia di migliaia di esseri umani.
Per l’appoggio dato da Obama ai terroristi in Siria ci sono state iniziative legislative in entrambe le camere del Congresso volte a fermare il suo sostegno, considerato illegale, in favore dei ribelli jihadisti, molti dei quali stanno apertamente combattendo sotto la bandiera di al-Qaeda e massacrando indistitamente cristiani e le altre minoranze. Se l’azione parlamentare diventasse legge, fermebbe qualsiasi azione in merito fatta da parte dell'amministrazione - tra cui la fornitura continua di armi e l' addestramento fatto da istruttori militari statunitensi alle forze di opposizione siriana -demandando il tutto all' approvazione del Congresso.
Naturalmente, la Costituzione degli Stati Uniti a riguardo è chiara e concede ampi poteri al Congresso per dichiarare guerra, affermando che i conflitti devono essere dichiarati dal Congresso e non dal presidente. Tuttavia, come le amministrazioni precedenti, per soddisfare i bramosi interessi economici dell’apparato industriale-militare - vero padrone degli Usa - si ignora il rispetto della legge e si dimentica il solenne giuramento fatto dai presidenti statunitensi.
Un esempio lo è stato recentemente in Libia, dove gli Usa Hanno fatto una guerra incostituzionale per rovesciare Muammar Gheddafi senza nemmeno una parvenza di autorizzazione da parte del Congresso.
Mentre, il governo degli Stati Uniti ha finanziato le forze di opposizione in Siria da molto tempo prima che la guerra iniziasse. Infatti il presidente Obama ha intensificato l'assistenza completa ai rivoltosi siriani. Un ausilio che va dalla formazione militare al denaro per le armi. L’operazione di Obama denominata "regime change" (cambio del regime), sostenuta dalle più alte sfere dei potentati economici globali, ha cercato di dare una parvenza di legalità motivando l’intervento dell'amministrazione Usa e la fornitura di armi e altri aiuti militari dati ai ribelli per creare un "no-fly zone" (zona area interdetta al volo ai caccia-bombardieri siriani) .
Cosa che è stata fortemente criticata da alcuni membri del Congresso. Infatti, il sostegno Usa ai ribelli viene giudicato come una indebita decisione unilaterale ed una guerra illegale perché non è stata autorizata prima dal Congresso, ossia dalll'unico organo che poteva deliberare in materia. Per questo si è contravvenuto alla costituzione e si parla di iniziative per richiedere l’ impeachment di Obama in entrambi i rami del congresso .
Il repubblicano. Walter Jones (RN.C.) ha anche introdotto una risoluzione che mette sotto accusa Obama al momento in cui ha annunciato ufficialmente che gli Usa stavano armando apertamente i ribelli siriani, cosa che precisa, avvenuta senza il permesso del Congresso. La qual cosa costituisce di per sé reat. Per cui ci sarebbero i presupposti per far scattare l’ impeachment (incriminazione del presidente).
Al Senato, una coalizione bipartisan di quattro senatori la scorsa settimana ha presentato un disegno di legge che sottopone all’approvazione del Congresso ogni coinvolgimento della Casa Bianca nel conflitto siriano. Inoltre, promosso dai senatori Rand Paul (R-Ky.), Tom Udall (DN.M.), Chris Murphy (D-Conn.), e Mike Lee (R-Utah), la proposta di legge mira a ristabilire la legalità, ovvero a proibire qualsiasi sostegno militare alle fazioni in guerra in Siria senza la preventiva approvazione del Congresso.
"La decisione unilaterale del presidente di armare i ribelli siriani è incredibilmente inquietante, considerando quel poco che sappiamo su chi si sta armando", ha detto il senatore Paul. "Impegnarsi in un altro conflitto in Medio Oriente, senza diritto sia stato sottoposta ad alcuna approvazione del voto del Congresso sta la gravità di questa situazione", ha proseguito Paul. "Il popolo americano - prima di inviare armi a una regione piena di estremisti che cercano di minacciare gli Stati Uniti ed i suoi alleati - merita e pretende che i rappresentanti eletti rispettino i dettami costituzionali."
Le stesse . preoccupazioni le ha espresse il senatore Lee.
Recentemente anche i repubblicani Tom Rooney (R-Fla.) e Michael McCaul (R-Texas) avevano ribadito e annunciato l'introduzione di un’azione legislativa che affermasse la ‘responsabilità del Congresso e la relativa supervisione dello stesso nel Siria Act’ . L'obiettivo, secondo i due membri del Congresso era quello anche di vietare la un'azione militare in Siria senza esplicito permesso da parte del Congresso.
"Qual è l'obiettivo di fornire armi ai ribelli?" Ha chiesto repubblicano. Rooney.
"Sappiamo che nei rivoltosi ci sono molti infiltrati da Al Qaeda, persone ed organizzazioni con cui siamo in lotta dagli ultimi 10 anni. Di più, alti funzionari dell'amministrazione mi hanno detto che non possono dare alcuna assicurazione sul rischio che le nostre armi possano finire nelle mani di al Qaeda. Allora, a che cosa mira la strategia messa in atto da Obama? ".
Infatti, come il giornale New American ha documentato da oltre un anno, molti ranghi dei ribelli sono terroristi di al-Qaeda e violenti jihadisti provenienti da tutto il Medio Oriente. La forza di combattimento più efficace in Siria, il Fronte Al Nusra , ufficialmente si è fusa con il gruppo terroristico all'inizio di quest'anno. Inoltre, le forze di opposizione ad Assad sono venuti in possesso e utilizzato armi chimiche, hanno compiuto numerosi atti cannibalistici con i corpi delle truppe lealiste siriane uccise, hanno massacrando i civili, sparando sui manifestanti, attuato una pulizia etnica delle minoranze, e altro ancora.
"Se il presidente vuole portarci in Siria, ha bisogno di venire al Congresso e convincerci", ha continuato Rep. Rooney. "Il presidente ha bisogno di convincere che il coinvolgimento Usa sia fatto nel nostro interesse e per garantire la sicurezza nazionale. Deve chiaramente anche delineare in maniera completa gli obiettivi della missione, l’azioni per ottenerli e anche una strategia di uscita. Cose che non ha ancora fatto".
Secondo un sondaggio condotte dall'ufficio di Rep. Rooney attraverso la posta elettronica su circa 4.500 persone fra i suoi elettori la schiacciante maggioranza – come del resto la maggior parte degli americani- concorda sul fatto che gli Stati Uniti dovrebbero evitare il conflitto in Siria. Quasi l’84 per cento degli intervistati, ad esempio, si oppongono all'invio di armi alle forze ribelli. Ma la quasi totalità ossia il 97,4 per cento ha dichiarato di essere contrario di un intervento delle truppe americane in Siria.
Non è la prima volta che Rooney interviene contro l’invio di fondi ai vari ribelli. Lo ha fatto anche , ma non ci è riuscito, per far tagliare i fondi per la guerra di Obama in Libia. Oggi lo fa coerentemente anche perché il comportamento dell'amministrazione Obama in Siria è illegale. L'anno scorso, dopo che il segretario alla Difesa Leon Panetta aveva detto che l'amministrazione avrebbe cercato il "permesso internazionale" dalle Nazioni Unite e della NATO, invece di ricevere l’ approvazione del Congresso per fare la guerra al regime siriano. Subito la Florida, membro del Congresso, ha reagito una forte dichiarazione con cui si chiedeva che Obama dovesse venire al Congresso per riferire sulla quesatione.
"Ancora una volta, stiamo vedendo che l'amministrazione Obama ignora la Costituzione, la legge su quale organo ha il potere di dichiarare la guerra e sul ruolo del Congresso nel determinare quando questo paese può farla", ha detto Rooney. " E' un insulto per il popolo americano il fatto che il Segretario della Difesa sia chiamato davanti ad una commissione del Senato per dire che l'amministrazione cercherà il permesso internazionale (invece dell’approvazione del Congresso statunitense n.d.r.) per spendere risorse economiche statunitensi. Un affronto alla costituzione anche perché non si è valutato fino in fondo il rischio che il coinvolgimento nella questione siriana fa correre agli americani. Il tutto senza nessuna autorizzazione del Congresso. I padri fondatori erano stati chiari all’atto dell’estensione della costituzione degli Stati Uniti quando hanno demandato al Congresso la competenza di decidere su cose rilevanti come la guerra, non permettendo che certi provvedimenti importanti fossero affidati nelle mani di un solo uomo, fosse anche il Presidente. Ed è giusto così ".
La proposta di legge di cinque pagine, che cita vecchie leggi degli Stati Uniti e gli sforzi delle Nazioni Unite in Siria, esprime l’indirizzo del Congresso che è quello che tutte le parti e le fazioni in conflitto si adoperino per fermare la violenza. Se ciò fosse attuato, automaticamente si avrebbe il divieto per qualsiasi agenzia federale di fornire aiuto a gruppi, movimenti, e, a livello individuale fino a quando l'amministrazione non riceva specifica autorizzazione da parte del Congresso. L'unica eccezione, che può assumere l'amministrazione è l’intervento per garantire il rispetto e l’aiuto umanitario.
Il repubblicano McCaul, presidente della Casa del Comitato per la sicurezza della patria (House Homeland Security Committee) ha dichiarato: “il disegno di legge mira anche a garantire la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Come altri legislatori di entrambe le parti e praticamente come ogni serio analista del mondo, il deputato del Texas nutre serie preoccupazioni a riguardo delle forze di opposizione in Siria e dei loro legami, tra l’altro, ben documentati con i gruppi terroristici ”. Il senatore repubblicano ha poi sottolineato:
"Armare i ribelli in Siria potenzialmente pone queste armi nelle mani degli estremisti islamici che si sono infiltrati nella fila dei rivoltosi. Ciò significa armare chi continua a tramare contro gli Stati Uniti e i nostri interessi all'estero. Se il presidente Obama ritiene il coinvolgimento americano in Siria necessario, egli dovrà presentare un piano convincente al Congresso ed attivarsi affinché la fornitura di assistenza alle forze di opposizione siriane non rappresenti una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti."
Dall'altro lato stiamo assistendo ad un vivace dibattito che coinvolge i maggiori partiti. tra i sostenitori della guerra e quelli che pretendono il rispetto della Costituzione. Ciò avviene soprattutto fra i guerrafondai repubblicani, come il senatore Lindsey Graham (RS.C.) e il senatore John McCain (R-Ariz.), l'ultimo dei quali è attualmente coinvolto nello scandalo che l’ha visto fare foto in Siria con dei ribelli che avevano fatto dei rapimenti.
Per questo i legislatori di Obama stanno cercando di ottenere che il governo degli Stati Uniti sia coinvolto ancora più a fondo nel sanguinoso conflitto siriano. In uno scenario bellico che alcuni analisti hanno avvertito potrebbe diventare presto una guerra regionale, o addirittura mondiale.
Già, circa 100.000 persone sono state uccise negli scontri, con oltre un milione profughi. Una situazione drammatica che è stata alimentata in gran parte dalle potenze straniere. a A favore dei ribelli ci sono: l'amministrazione Obama, la Turchia, i vari despoti arabi sunniti dell’Arabia Saudita e Qatar, al-Qaeda, ed alcuni governi europei. Mentre a sostegno di Assad ci sono: la Repubblica islamica dell’Iran , la Russia ed Hezbollah.
Nel frattempo i primi a pagare il prezzo eccessivo dei furiosi combattimenti in atto in Siria sono i civili innocenti, in particolare modo quelli cristiani e musulmani sciiti.
Redazione Agenmzia Stampa Italia
*Lawfare è una parola coniata di recente che non compare ancora nei dizionari ed ha vari significati. Nel caso specifico va inquadrata come uso positivo e negativo del diritto come strumento di guerra e/o anche per i dibattiti legali che circondano la sicurezza nazionale e la lotta al terrorismo (ndr).