(ASI) Secondo i risultati dello spoglio delle schede elettorali per la carica di Sindaco di Londra il candidato laburista, Sadiq Khan, ha finito per prevaalere nettamente sull'avversario conservatore, James Goldsmith . Dal punto di vista politico, entrambi avevano i giusti requisiti, in quanto cittadini britannici. Quindi, in linea di principio, candidabili.
L'aspetto singolare è che l'uno è di confessione mussulmana e l'altro di origine ebraica. Di fatto, la partita è stata tra due rappresentanti di minoranze etnico-religiose, mentre la maggioranza cristiana-anglicana evidentemente non è stata in grado di esprimere un candidato altrettanto autorevole.
Particolarmente eloquente è il curriculum vitae dei due aspiranti sindaci. Da una parte Sadiq Khan, nato a Londra, rispecchia le vicende di generazioni di immigranti pakistani, che, a prezzo anche di enormi sacrifici e privazioni hanno raggiunto meritamente delle posizioni di tutto rispetto nella non facile società anglo-sassone. E' il quinto di otto figli, sette maschi e una femmina. Il padre, Amanullah Khan, ha lavorato come autista di autobus, mentre la madre, Sehrun, era una sarta. Sadiq Fin dalla giovinezza ha maturato molte esperienze lavorative, prima di iscriversi e frequentare con profitto la Facoltà di Legge all'University of North London.
Frank Zacharias Robin "Zac" Goldsmith, anch'egli nato a Londra, è figlio di un miliardario, uomo d'affari e finanziere, insignito del titolo di baronetto. Si tratta di di Sir James Goldsmith, membro della omonima famiglia franco-tedesca di origini ebraiche. La madre di Zac. terza moglie di James, è la nobildonna anglo-irlandese, Annabel Vane-Tempest-Stewart. La famiglia di Zac Goldsmith ha una tradizione politica spiccatamente conservatrice e lui è conosciuto per essere uno dei deputati più ricchi nel Parlamento britannico, grazie all'ingente eredità paterna (valutazione: 1miliardo e 200 mila sterline). Quindi una situazione socio-patrimoniale totalmente diversa e contrastante con la posizione sociale del candidato Khan. Nonostante questa enorme disparità, i londinesi hanno, democraticamente, dato fiducia ad un mussulmano anziché ad un ebreo. Nella totale latitanza di un terzo competitore, magari cristiano-anglicano.
Antonio Pompili - Roma
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