(ASI) "Nonostante le intenzioni mostrate dal Pd in commissione Giustizia, le Unioni civili in Senato dovranno attendere il via libera alle riforme costituzionali prima di approdare in aula: pare proprio che le Unioni civili non siano più una priorità per il Pd, dove sembrano emergere problemi in seno alla maggioranza.
Lo scoglio potrebbero soprattutto essere gli emendamenti ostruzionisti presentati dal Nuovo Centrodestra e Forza Italia. La sensazione è che nella maggioranza del PD non si sia riusciti ancora a chiudere l'accordo con l'Ncd. Intanto il fronte cattolico, contrario alle unioni civili, esulta".
"Negli ultimi giorni sembra arenarsi la discussione in Commissione giustizia sul pdl Cirinnà – sottolinea il presidente Mario Marco Canale di ANDDOS - mentre anche la ministra Boschi ha dichiarato che la legge è strettamente legata all'esito delle trattative sulla riforma del Senato. Anche la data del 15 ottobre, quindi, potrebbe saltare, con il rischio di un rinvio del provvedimento al prossimo anno finanziario. Noi siamo convinti che la relatrice Cirinnà, i senatori che stanno seguendo la legge e gli alleati di M5S e SEL siano tutti in buona fede, ma sappiamo che le resistenze sono dentro il PD e pretendiamo a questo punto un atto di chiarezza dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi: se l'anno si chiuderà con la riforma del Senato allora dovranno essere votate anche le Unioni Civili. Le istituzioni, infatti, devono servire ai cittadini e non viceversa; noi realtà LGBTI non ci sentiamo affatto meno importanti del Senato, poiché siamo oltre 3 milioni di persone (Istat) che da oltre 20 anni attendono un riconoscimento giuridico che è già stato ridotto al minimo sindacale e che rinviare nuovamente sarebbe semplicemente vergognoso di fronte alla cittadinanza e di fronte agli occhi delle Corti europee ed italiane".
"Ma l'allarme si sposta anche all'Europarlamento contro alcuni esponenti del Partito Democratico che hanno votato contro il paragrafo 85, nonostante l'Unione Europea abbia nuovamente inviato un monito all'Italia a legiferare i diritti delle persone Lgbti".
"I nostri 140.00 associati vogliono chiedere in maniera esplicita a Damiano Zoffoli e Luigi Morgano perché abbiano votato contro al paragrafo 85 e a Patrizia Toia e Silvia Costa perché si siano astenute – polemizzano i vertici dell'ANDDOS - un atteggiamento reso ancor più singolare dal fatto che il PD è stato l'unico partito del gruppo dei Socialisti e Democratici ad avere alcuni membri contrari alla relazione. Da queste persone vogliamo spiegazioni, perché le opinioni personali sono certamente sacrosante, ma altrettanto fondamentale è rispettare un orientamento politico sul quale il PD ha chiesto i voti agli elettori e che, sopratutto, non impone a nessuno di cambiare idea o limitare i propri diritti".
Marco Tosarello - Ordine Giornalisti Lazio – Tessera n. 154360
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