(ASI) Giusta e sacrosanta è l'indignazione generale per le notizie che giungono dall'Iraq dove fanatici miliziani islamici stanno distruggendo capolavori artistici ed importanti testimonianze storico-archeologiche dell'epoca assiro-babilonese.
Purtroppo questo scempio non è una novità. Già 2000 anni fa i fanatici seguaci del cristianesimo trionfante procedettero alla distruzione sistematica dei monumenti sacri e profani del mondo antico, inestimabili attestazioni di culti e spiritualità pre-cristiani. Allora fu distrutto il santuario di Eleusi, principale centro religioso del mondo ellenico ed europeo. E' questa la ragione per la quale tanto patrimonio di cultura rimane ancora oggi inconoscibile, privandoci di un importante retaggio della civiltà antica. Inoltre, tra la fine del secolo 18° e l'inizio del 19°, si deve ai "vandalismi" dei giacobini in Francia la profanazione di innumerevoli chiese e cattedrali del cattolicesimo. C'è motivo di apprensione al pensiero di ciò che potrebbe avvenire in un prossimo futuro, nel momento in cui fanatici ebrei lanciano maledizioni e minacce passando sotto l'arco di Tito a Roma. In ultima analisi il vero pericolo per la civiltà è il fanatismo religioso. Di qualunque segno.
Luigi Belmonte - Torino