Ungheria. Il governo Orbán sotto attacco delle multinazionali
(ASI) Budapest - Le manifestazioni contro il Governo Orbán che si svolgono in questo periodo servono per l’Unione Europea e per gli Stati Uniti per fare un colpo di stato perché Orbán Viktor non segue i loro interessi. Non è il popolo ungherese che vuole far cadere il governo, anche perché alle elezioni di aprile esso ha preso di nuovo il 2/3 dei voti. I nemici sono degli estranei diretti dall’Ungheria che vogliono intromettersi negli affari interni del paese. Usano degli schemi già ben collaudati, sono finanziati da Soros György e sono capaci di qualunque cosa per non perdere il loro potere ed i loro profitti sul mercato ungherese. Trovano dei traditori della patria –l’opposizione- che per soldi li appoggiano e della „gente semplice” che gli crede. 
Orbán Viktor vuole far pagare le tasse alle multinazionali che hanno vari benefit in Ungheria. Non pagano tasse, o ne pagano poche, sfruttano i dipendenti, portano via tutto il profitto dal paese e rendono impossibile l’attività delle piccole-medie imprese. Vuole inoltre far pagare le tasse alle banche che con dei crediti in valuta estera hanno ingannato migliaia di famiglie rovinandogli la vita. Ha abbassato le spese dell’elettricità, del gas e dell’acqua e vuole continuare a farlo per alleggerire ulteriormente le bollette degli ungheresi, ma i fornitori di questi servizi sono in mano a israeliani risiedenti in Francia e in Germania che non vogliono perdere del profitto. Un altro motivo è il possibile gasdotto che arriverebbe dalla Russia ed evitando l’Ucraina passerebbe per Bulgaria, Serbia ed Ungheria fino all’Austria (il flusso meridionale).
Insomma si tratta di danni all’interesse (il profitto enorme rischia di diminuire), quindi tutte queste attività del Governo per loro sono fastidiose e per questo motivo intervengono. Soros György finanzia varie organizzazioni dell’opposizione e gli oppositori Gyurcsány Ferenc e Bajnai Gordon. Arriva André Goodfriend incaricato d’affari americano, straordinariamente attivo negli affari interni dell’Ungheria. Qua tra parentesi menzionerei che lo stesso „Bravo Amico” tra il 2009-2012 come console generale ha cercato di far cadere il governo siriano. E adesso vuole dire al popolo ungherese cosa è buono. Inventano delle finte corruzioni e false accuse dei confronti del Governo -che non riescono mai a documentare, a testimoniare- mescolano un po’ le notizie, reclutano degli ungheresi traditori, ignoranti, pronti a fare un po’ di casino, dopodiché trasmettono in Occidente che il Governo Orbán è inaccettabile e che il risultato 2/3 delle elezioni non conta. 
Qua di nuovo aprirei una parentesi perché devo mettere in chiaro che le marce della pace organizzate per il Governo Orbán avevano un’atmosfera particolare, non è mai successo nessun’ atrocità, nessuna violenza e la gente cantava, chiacchierava serenamente. Se invece andiamo a vedere le attuali manifestazioni contro il Governo Orbán ci sono prove su come i manifestanti hanno picchiato alcuni giornalisti, gli hanno sputato in faccia, hanno distrutto la sede del partito FIDESZ (quello di Orbán Viktor) causando dei danni enormi, urlavano parolacce e volgarità senza scrupoli. Si vede lontano anni luce la differenza tra le due folle, sono opposte, la civiltà e l’inciviltà e anarchia incorporate.
Era così incivile anche la manifestazione contro le tasse su internet “organizzata” da Gyurcsány Ferenc e le forze che stanno dietro di lui, finanziato da Soros György ed a cui ha partecipato Goodfriend. Prima di tutto la tassa dell’internet era un pretesto, perché senza un motivo concreto che all’apparenza tocca quasi tutti non sarebbe scesa tanta gente in piazza su richiesta di Gyurcsány che ultimamente ha perso popolarità. Con lo slogan “tasse su internet” è riuscito a muovere una modesta folla. Comunque la proposta di legge parlava di tasse da pagare da parte dei fornitori, non ricaricabili sugli utenti e con un tetto massimo di 3 euro, ma c’è sempre gente che non conosce tutti i dettagli ed è pronta a fare un po’ di caos. Ed ecco pronta la notizia da pubblicare in tutto il mondo su come gli ungheresi sono scontenti, su come è inaccettabile il Governo Orbán, ecc.
Questo scenario ed iter sono ben riconoscibili al colpo di stato nella Repubblica Ceca, dove con lo stesso sistema hanno fatto cadere il Governo Necas, negli eventi in Ucraina, in quelli della primavera araba (Tunisia, Libia, Egitto, Siria). Purtroppo riescono a mimetizzare bene la loro attività segreta, imbrattano l’immagine di chi è contro di loro e dopo difficilmente noi, gente comune possiamo capire chi aveva ragione. Per questo dobbiamo ragionare sulle notizie trasmesse, guardare gli eventi anche da un altro punto di vista, altrimenti crederemo anche noi ai nostri nemici.
Per il momento noi ungheresi che appoggiamo il governo Orbán Viktor non intendiamo manifestare ma aspettiamo lo svolgimento di tutta la faccenda.Se gli attacchi esteri non finiranno allora é nostra intenzione scendere nelle piazze e dimostrare quanto siamo vicini al nostro governo e quanto vogliamo difenderlo.
Grazie per aver letto l'articolo e vi auguro ogni bene.

E. Karossy - A. Kovács 

 

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