Partito Uniti si vince: "Caro Presidente Napolitano, servono risposte immediate per i più deboli della nostra società".
Illustrissimo Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
mi chiamo Biagio Maimone e mi occupo da anni , con l' Associazione Progetto di Vita e adesso con il nuovo movimento politico "Uniti Si Vince" , della povertà e del disagio sociale che da essa scaturisce e sono certo che Lei condivida il dramma vissuto dai cittadini italiani , dovuto sia alla contingenza economica del periodo storico attuale , sia generato dalla solitudine in cui essi versano nell’affrontare le ineludibili problematiche che tale contingenza economica genera , constatando, altresì, l’indolenza da parte di chi , per compito istituzionale , deve porgere loro una mano e le soluzioni necessarie.
Il termine “indolenza” è, senz’altro, un termine impietoso, ma non possiamo non constatare come esso caratterizzi l’atteggiamento di tanti a cui è affidato il compito di amministrare la vita pubblica.
Potremmo interrogarci e, spero che Lei accolga tale invito, e chiederci se il nostro Stato oggi è in grado di porre al centro l’uomo e la sua dimensione umana, impegnandosi per garantire a tutti l'accesso al lavoro, alla sanità, alla casa, all’istruzione, senza distinzione di sesso, di religione, di provenienza etnica.
Potremmo chiederci , inoltre, se il nostro Stato è in grado di difendere le persone più deboli socialmente.
Ed, ancora, chiederci se il nostro Stato è in grado di aiutare coloro i quali non solo non hanno i beni materiali, ma mancano dei beni spirituali che ne rafforzino la propria vita interiore.
Cosa si fa o cosa si farà per i sofferenti, per chi chiede la carità, per chi è sommerso dai debiti, anche quelli con le banche e con lo Stato e non riesce ad assolvere ai propri impegni economici, per chi non trova un lavoro e per chi lo ha perso, per chi si sente abbandonato dalla società e dalle persone, per chi vive escluso dal contesto sociale e ne resta ai margini, per chi dorme per le strade e per chi non ha una casa, per chi piange e nessuno lo consola, per chi viene denigrato ed insultato , messo la bando dai “potenti” , per chi viene escluso da una società moralista, che vede nella punizione il modo per eccellenza per sanare le problematiche non solo di carattere etico, ma anche economico - sociale, per chi subisce violenza fisica , psicologica e morale, per chi si prostituisce e viene sfruttato , per chi non ha da mangiare , per chi si droga, per chi è stato in carcere, per chi vede nel suicidio l’unica via di uscita , ormai spentasi la speranza.
A tali domande certo urge fornire una risposta adeguata.
Per quanto attiene al mio status di cittadino, animato da indubbia speranza, è viva l’esigenza di farLe sapere che tanti cittadini, non indolenti e sorretti da saldi buoni propositi, si accingono ad organizzarsi pacificamente, per potersi pacificamente impegnare al fine di restituire a se stessi e a tanti altri cittadini , forse troppi, la dignità loro rubata .
Con stima ,
Biagio Maimone