(ASI) Pisani: "No a strumentalizzazioni e caos mediatico, attenti a non alimentare il clima di violenza metropolitana utilizzando il nome di Ciro, vittima innocente della criminalità e del fallimento dei valori, abbiamo tutti il dovere di seminare cultura, sviluppo e legalità, non odio e inutili rivalità".
L'ennesimo tentativo di ottenere risonanza mediatica, facendo passare come una vendetta per l'omicidio di Ciro Esposito l'accoltellamento di un giovane romano avvenuto ieri alla stazione centrale di Napoli, senza prove certe e soprattutto in assenza di tifosi coinvolti nella vicenda, va respinto in ogni sede e con la massima fermezza. Dobbiamo invece sostenere il messaggio di pace ed i valori positivi insegnati a tutti, in primis alla politica, da mamma Antonella.
Questa la perentoria posizione espressa stamattina dal difensore della famiglia Esposito, l'avvocato Angelo Pisani. «E' la scommessa sulla notizia – dichiara Pisani –è un messaggio sbagliato di natura più che altro mediatica, così come quello, circolato qualche giorno prima, dei presunti motivi di "vendetta sportiva" per il ferimento di un addetto alla cucina in un grande hotel partenopeo. Si tratta evidentemente dei soliti, gravi episodi che sono frutto della "ordinaria" violenza di queste città, dove purtroppo mancano sicurezza ed esempi positivi. Al solo scopo di fare notizia si accostano episodi che nulla hanno a che vedere con la morte del giovane di Scampia e con la condotta delle tifoserie, dimostratasi fino ad oggi composta e corretta. Si creerebbero pericolosi precedenti qualora dovessero arrivare all'opinione pubblica simili, fuorvianti messaggi, con il chiaro rischio di emulazione e conseguenti fenomeni di risse da strada».
«Ricordiamo – continua Pisani – che napoletani e romani convivono da sempre, ogni giorno, in maniera civile e pacifica sul lavoro, all'università, in mille altre attività della vita quotidiana ed anche nello sport. Non esistono dunque motivi di dissidio "preventivo" e non esistono, in particolar modo, nel nome di Ciro».
Su questo punto i legali della famiglia tengono a ribadire piuttosto la linea indicata dai genitori di Ciro nei giorni della tragedia, «che è quella di unire tutte le forze sane per una pacificazione nel mondo dello sport e per l'affermazione di valori positivi, specialmente tra i giovani». «Al tempo stesso, però, insieme alla famiglia Esposito siamo in attesa che le istituzioni facciano fino in fondo il loro dovere nel tracciare concretamente questa strada e si mostrino in grado di prevenire ogni episodio di violenza, perché quanto accaduto a Ciro Esposito non debba mai più capitare ed il suo gesto eroico non risulti vano».
L'avvocato Pisani rivolge infine un appello a tutta la stampa, «affinché non venga alimentato nel nome di Ciro un clima di odio, che purtroppo esiste, ed è dettato anche dalle drammatiche condizioni in cui versano il Paese e la nostra città, ma che non è in alcun modo riferibile ai fatti di Roma».
«Diamo invece atto ai tifosi partenopei – conclude il legale – di aver tenuto finora un comportamento esemplare, decisamente lontano da quei focolai di violenza che simili interpretazioni potrebbero, al contrario, facilmente alimentare».
Redazione Agenzia Stampa Italia