(ASI) E' imbarazzante la sfrontattezza e l'ignoranza di uno degli ultimi atti legislativi della Provincia di Perugia che, in previsione della renziana abolizione delle province (per chi ci crede), si è affrettata a definire le linee progettuali e di investimento per l'affidamento a privati dell'Isola Polvese, per 21 anni. Stupore? incredulità? Rabbia?
Chissà cosa avranno pensato gli abitanti della provincia perugina a sentire che uno dei luoghi simbolo dell'Umbria, una sintesi perfetta tra habitat naturale-storia e tradizioni quale "L'Isola", verrà ceduto in affitto per 21 anni a privati che dovrebbero gestire l'intera riserva e, allo stesso tempo, creare strutture impattanti come campi da tennis, piscine e un campo da golf?
Sicuramente sarà stata una doccia fredda per tutte quelle migliaia di perugini che affollano i prati e le coste dell'Isola tutti i finesettimana, e che magari a migliaia hanno eletto quella giunta provinciale per tutelare il nostro paesaggio e promuoverne il turismo. Eppure La Giunta provinciale, guidata dal dominus Vinicio Guasticchi, con la Delibera n° 97 del 17/03/2014, di fatto, ha messo in vendita l’Isola Polvese dando particolare rilievo alla “economicità” di una gestione privata infiocchettata da campi da golf e da strutture ricettive. Un’operazione, quella della Provincia, le cui finalità sono difficili a comprendere: da un lato si affida l’isola in gestione a privati per 21 anni; dall’altro l’Ente provinciale continuerebbe ad esborsare cospicue somme che seguiteranno a gravare sui capitoli di bilancio.
Il dettagliatissimo piano economico- finanziario prevede ricavi stimati che vanno dagli ingressi in piscina (€10 a ingresso), a quelli degli stabilimenti balneari (€15 a ombrellone); fino a spingersi alle consumazioni al bar (valutate, in media a €3,50) e al ristorante (€ 25 a pasto). Anziché di un’oasi naturalistica quale dovrebbe essere considerata l’Isola Polvese, assistiamo increduli ad un’elencazione di possibili forme di sfruttamento economico privo di qualsivoglia riferimento alle tematiche ambientali, paesaggistiche, storiche e didattiche. Alcuna attenzione è stata data infine alla popolazione residente: cosa pensano i cittadini della provincia di Perugia? Sono stati ascoltati? E’ stata condivisa una decisione di così alto impatto socio culturale, economico e finanziario e ambientale?
Ma la questione Isola Polvese è solo l'ultimo esempio di quello che sembra un piano di svendita dei nostri beni storici e paesaggistici; prima è toccato a Villa Fidelia a Spello, poi a villa Redenta a Spoleto: spazi stupendi da far fruttare con eventi e attrattive di qualità, come succedeva prima dell'arrivo di Guasticchi, che invece sono stati messi all'asta al miglior offerente per rastrellare milioni di euro che acquietino il tanto temuto patto di stabilità.
Peccato che la Provincia di Perugia poi spenda annualmente oltre mezzo milione di euro in consulenze esterne e oltre 800000 euro per affitti di uffici, scuole, archivi, rimesse mezzi.
Ancora più incomprensibili appaiono le alienzaioni di questi beni immobili se si valuta che l'amministrazione Guasticchi vanta di aver chiuso il bilancio 2013 con un avanzo di oltre 28 milioni di euro.
Quindi la svendita dei nostri beni continua e continuerà ancora all'insegna della mancanza di qualsiasi idea di turismo, di sostenibilità e di accessibilità.
Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Provinciale eletto a suffragio universale della settimana scorsa, Guasticchi ha dichiarato: “. “Abbiamo fatto il possibile per dimostrare come la macchina amministrativa potesse essere razionalizzata..”. Noi metteremo in campo ogni possibile azione affinché i costi della presunta razionalizzazione non ricadano nuovamente sulla società civile, sull’ambiente, sul turismo, sulla storia dei nostri luoghi; con quello stesso spirito democratico con il quale la Provincia di Perugia fu eletta cinque anni fa e presto dimenticato da chi, ancora oggi, la rappresenta.
MoVimento 5 Stelle Perugia