(ASI) Quale differenza corre tra una normale campagna elettorale e la propaganda? Semplice: la prima è a carico del partito che si deve promuovere agli occhi degli elettori. La seconda la fanno i governanti, con i soldi dei cittadini, durante il loro mandato per mantenere il consenso, in vista di una difficile riconferma. La prima è onesta e ufficiale; la seconda è surrettizia e clientelare.
A Perugia, in questi mesi precedenti le elezioni, non c'è un solo bene comune pubblico che non sia stato contaminato da misure di ipocrita propaganda.
Nella gestione delle strade, ad esempio, si assiste increduli alla riapertura di cantieri dormienti fino a un mese fa: bitumature, rotatorie, passaggi pedonali, svincoli, sovrapassi; da San Marco a San Sisto è un pullulare di mezzi e operai.
Nel sociale poi a 3 mesi dalle elezioni è stato inaugurato il Centro Antiviolenza per le donne, con una copertura economica esigua, che di fatto ne garantisce il servizio precario solo per i primi 5 anni.
Quindi nell'edilizia e urbanistica, per dare un'iniezione di fiducia alle ditte costruttrici consumate da una crisi autoindotta, ecco nuovi e mirabolanti progetti: dopo il pasticciaccio di San Bevignate, c'è sempre il progetto approvato per la seconda tratta del Minimetrò, vera gallina dalle uova d'oro da 140 milioni di euro e, ciliegina sulla torta, il nuovo palazzo del comune da costruire in piazza del Bacio.
E ancora per la cultura: oltre la festa per Perugia Capitale della Cultura fatta dopo 5 mesi dall'inclusione fra le 5 finaliste e a 50 giorni dalle elezioni, è tutta una corsa per inaugurare spazi, mostre ed eventi; e realtà che hanno elemosinato per anni il supporto del comune o una sala prove, oggi vedono realizzarsi il loro sogno e le porte di nuovi spazi aprirsi.
In fine questa profusione di opere e intenti ha coinvolto anche il Mercato Coperto, fino a ieri abbandonato a se stesso e svenduto al miglior offerente, mentre oggi sta per essere riqualificato con oltre 10 milioni di progetto.
Quanto vale il consenso dei perugini? quanto costa questa campagna elettorale pagata con i nostri soldi?
Novanta anni fa moriva Vladimir Lenin, il filosofo politico russo, grande mito del partito comunista, che ha guidato la più grande rivoluzione della storia. Novant'anni fa saliva al potere Joseph Stalin, il grande dittatore comunista che ha trasformato il sogno della rivoluzione d'ottobre in un incubo di sofferenza e repressione, sostenuto da un'enorme macchina propagandistica che alimentava il culto per la personalità del suo leader.
Quasi un secolo è passato e oggi sembra un lontano ricordo per tutti in Europa.
Ma a Perugia la lezione staliniana di come si fa a mantenere alto il consenso è stata ben interpretata, ripulita da tutte le nefandezze e centrata sulla propaganda.
Nel 1941 Stalin inaugurava la metropolitana di Mosca con i tedeschi alle porte; in casa nostra, con le elezioni alle porte e i 5 Stelle che per la prima volta spingeranno al ballottaggio il PD perugino, l'amministrazione uscente si affretta a calare tutte le sue bieche carte propagandistiche.
Di certo la spesa contingente non è l'offesa maggiore al nostro capitale comune. La vera offesa sta nell'ipocrisia palese dell'amministrazione uscente, che poco ha fatto e tanto promette, e nel considerare ancora i perugini un popolo di sciocchi sempliciotti, abituati a mettere una croce sulla scheda per ogni buca tappata
Perugia si sta svegliando, Perugia si è già svegliata.
MoVimento 5 Stelle Perugia
Questa settimana il MoVimento 5 Stelle sarà presente nei seguenti quartieri:
22 Aprile ore 21.00 CVA di Fraticciola
23 Aprile ore 21.00 CVA di Ferro di Cavallo
24 Aprile ore 21.00 CVA di Ponte Felcino
26 Aprile Sala dei Notari con la Parlamentare Roberta Lombardi e i candidati portavoce al Parlamento Europeo ed i Candidati portavoce sindaci dell'Umbria