(ASI)
Lettere in Redazione. Contestiamo Barack Obama in quanto capo della guerra globale permanente: una strategia messa in atto già da tempo dai suoi predecessori e poi continuata dal “democratico” premio Nobel per la pace. Ciò insieme all'altro premio Nobel per la pace, l'Unione Europea, ed al loro comune braccio armato: la NATO, ormai diventata globale.
La strategia consiste nella devastazione di popoli e Stati col pretesto di “salvaguardare i diritti umani”, attraverso gli inter - venti militari diretti (chiamati “umanitari”: Jugoslavia, Libia, Afghanistan...) oppure indiretti, fomentando o dirottando le rivolte e poi armandole, come tuttora in Siria, per motivi energetici e geopolitici, nell'Ucraina, per poter installare missili a pochi chilometri da Mosca, e in Venezuela, per estirpare il socialismo bolivariano e mettere mano sulle vaste riserve di petrolio. Cambiano i presidenti e gli stili presidenziali – da Clinton a Bush a Obama – ma la politica imperialista degli USA rimane sempre quella. I nostri mass media, allineati, ripropongono i loro cliché: il nemico di turno (un regime autoritario che calpesta i diritti umani) e un popolo violato che si appella all'Occidente per rovesciare quel regime.
E l'Italia accorre sempre, bombardando, insieme agli USA, la Jugoslavia, l'Afghanistan, l'Iraq e la Libia e fornendo armi o comunque copertura politica alle rivolte manipolate dagli USA in Siria e Ucraina. L'aumento delle spese militari, le missioni militari oltre confi ne, l'installazione di nuove basi militari per le guerre tecnologiche del XXI secolo (come il MUOS in Sicilia) e l'accettazione supi - na, del nostro governo, dello spionaggio NSA/USA di tutte le nostre comunicazioni, sono gli strumenti di una paurosa guer - ra globale permanente, per il controllo totale del pianeta, da parte delle oligarchie finanziarie che fanno capo agli Stati Uniti.
Ma noi diciamo NO alla partecipazione italiana a questa guerra globale e quindi: NO ad
Obama, premio Nobel per la /p//a//c///e//
guerra.NoWar - Roma
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