(ASI)Venezia - Dopo le scuole, chiudiamo anche gli uffici di polizia delle nostre province a causa della grave situazione igienico sanitaria in cui versano, situazione che sta peggiorando anno dopo anno. Pronti a “restituire” al ministero il kit del poliziotto, pistola e manette, per avere in cambio un kit per effettuare le pulizie da soli. Non vogliamo ammalarci !!!
Che i nostri questori, alla pari di alcuni Sindaci, abbiano il coraggio di chiudere alcuni uffici di polizia. chiesto l’intervento dell’ufficio di vigilanza interregionale per certificare lo stato di emergenza sanitaria, intanto a Venezia..
Sempre meno soldi sul capitolo di spesa per gli appalti delle pulizie da effettuare nelle Uffici della Polizia di Stato erogati dal Ministero, ditte partecipanti all’appalto che pur di vincere arrivano ad abbassare il prezzo base di partenza quasi del 50% con la inevitabile conseguenza di tagli drastici alle ore a disposizione del personale per pulire sufficientemente gli Uffici. Esempio al Commissariato di Chioggia, dove presto servizio, 10 anni fa l’addetta delle pulizie aveva 25 ore settimanali, ora ne ha solamente 4 e mezza. Situazione insostenibile che denunciamo pubblicamente con tanto di interventi mirati a certificare che per sbagli del Ministero i poliziotti rischiano di ammalarsi. Saremo pronti a sostenere eventuali colleghi che a causa di ambienti insalubri si ammalino di asma, allergie o altre malattie respiratorie a causa dell’enorme quantità di polvere che sono costretti a respirare negli uffici, negli spogliatoi e nei bagni. Siamo a rischio contagio. Istituiremo un ufficio che possa seguire i poliziotti per le eventuali cause di servizio indirizzate al Ministero, perché è giusto che chi sta sbagliando paghi. Hanno tagliato i fondi, e per questo siamo in attesa dei dati richiesti alle varie prefetture del Veneto, ma non è tollerabile che i poliziotti si portino l’aspirapolvere da casa, come i panni e detersivi per pulire ovunque, e tutto per rendere un minimo salubre e decoroso l’ufficio in cui lavorano, senza parlare poi dei bagni che in certe giornate, in particolare durante il periodo estivo, sono pressoché impraticabili dall’odore nauseabondo. Spogliatoi pieni di polvere ovunque, che cade al minimo movimento d’aria da sopra gli armadi senza contare i veri e propri gomitoli di polvere presente dietro gli armadi e per terra. Siamo entrati in polizia per fare i poliziotti, e pretendiamo di lavorare in ambienti sani, forse tutto questo ai nostri politicanti non interessa nulla. Nel 2009 i bagni si pulivano una volta al giorno, ora tre volte alla settimana, come la pulizia dei pavimenti una volta la settimana ora una volta, forse, ogni quindici giorni. Auspichiamo che ci sia un intervento da parte dei politici locali che possano cambiare le cose al nostro Ministero ma una cosa è certa, la pazienza ha un limite e noi siamo giunti a quel limite. Caro Ministro Alfano, meno chiacchiere e più fatti concreti nei confronti della nostra categoria che sta subendo continuamente scelte politiche sbagliate e lontane anni luce dalle reali necessità che ha il comparto sicurezza. Vorrei proprio vedere se gli Uffici del Ministro sono sporchi…..
F.to Il Segretario Generale Regionale
Mauro Armelao
Prestazioni da effettuare nel 2013.pdfRichiesta informazioni a Prefetture del Veneto su appalti pulizie.pdfRichiesta visita ispettiva Venezia.pdf
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione