(ASI)Quasi sei consumatori su dieci faranno acquisti. Nove consumatori su dieci confermano il giudizio positivo sulla qualità dei prodotti in saldo. Sono alcuni dei risultati che emergono dall'indagine sui saldi invernali 2014, che in Umbria iniziano domani 4 gennaio, realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format Research (su un campione statisticamente significativo della popolazione italiana in età superiore ai 18 anni e rappresentativo di consumatori e delle imprese del commercio al dettaglio).
Secondo l’indagine, rimane alta la percentuale di consumatori che acquisterà in saldo (58,3%). Il 67% farà shopping nei negozi abituali e l'83% comprerà prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi è interessato esclusivamente all'acquisto delle ‘griffe' (-4,3% rispetto al 2013). Nove consumatori su dieci confermano il giudizio positivo sulla qualità dei prodotti in saldo e tre su quattro attribuiscono maggior importanza alla qualità che al prezzo. Fino a 200 euro il budget di spesa per il 76,7% dei consumatori.
Gli acquisti sul web, quest'anno, crescono del 37% contro 27% del 2013.
Il 57,7% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti a saldo del 30%.
Aumentano i consumatori che si sentono molto tutelati negli acquisti a saldo (quest'anno 65% contro il 58 % di un anno fa).
Consumatori
Secondo l’indagine Confcommercio non ci sono significative differenziazioni a livello territoriale: i consumatori umbri avranno dunque un comportamento d’acquisto coerente con quello rilevato in ambito nazionale.
Ad usufruire dei saldi invernali del 2014 saranno in prevalenza le donne (oltre il 63%), i consumatori appartenenti alle fasce d’età più giovani (18-34 anni) e quelli in possesso di un titolo di studio medio / alto.
Il 76,7% degli italiani che approfitteranno della stagione invernale dei saldi prevede di spendere una cifra al di sotto dei 200 euro. Tale quota risulta superiore di otto punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2013, quando era risultata pari al 68,7%, fatto questo che provvede ad evidenziare ancora una volta i segni di una crisi che incide in modo sempre più marcato sui consumi. A ridurre il budget per gli acquisti in vista dei saldi del mese di gennaio 2014 saranno in prevalenza le fasce di consumatori più avanti con gli anni (oltre 55 anni).
Il calo della partecipazione, seppur lieve, si riflette sulla propensione all’acquisto di quasi tutte le tipologie di prodotto. Si abbassa l’interesse - o più probabilmente scarseggiano le possibilità economiche - per gli articoli sportivi, la pelletteria in generale, la biancheria per la casa, le calzature e per i capi d’abbigliamento.
Il 67,3% dei consumatori che approfitteranno dei prossimi saldi invernali è intenzionato a frequentare negozi abituali, che sono già soliti visitare nel corso dell’anno.
Poco meno della metà degli italiani ritiene “importante” il periodo dei saldi (45,1%). Si tratta di una quota non indifferente ma in flessione rispetto a quella registrata lo scorso anno (-6,3).
I consumatori maggiormente propensi ad attendere i saldi per acquistare un articolo al quale stavano pensando da tempo sono in prevalenza gli individui di sesso femminile, coloro che hanno un’età compresa tra i 18 ed i 34 anni.
L’83,2% degli italiani che attendono il periodo dei saldi per effettuare gli acquisti dei prodotti dei quali hanno bisogno, li attende per acquistare sia prodotti di marca, sia prodotti non di marca. Al contempo, il 16,8% dei consumatori attende i saldi solo per l’acquisto dei prodotti di marca. Tale percentuale risulta in riduzione di 4,3 punti rispetto allo scorso anno. A mostrare la maggiore predisposizione verso i prodotti griffati o di marca sono prevalentemente le donne, i consumatori appartenenti alle fasce d’età estreme (18-34 anni e oltre 64 anni).
Oltre otto italiani su dieci hanno acquistato in saldo almeno una volta in passato. Ad aver usufruito dei saldi invernali almeno una volta in passato sono soprattutto le donne (quasi nove su dieci) e quelli in possesso di un titolo di studio medio/alto.
Poco meno di sette consumatori ogni dieci dichiarano di acquistare nel periodo dei saldi invernali il 30% circa del totale acquisti di abbigliamento che sono soliti effettuare in un anno. Tale quota risulta in diminuzione rispetto a dodici mesi fa (era pari al 71,1%).
Tra i consumatori che hanno usufruito dei saldi almeno una volta in passato, quasi nove su dieci giudicano “molto” buona o “abbastanza” buona la qualità dei prodotti acquistati. Tale percentuale non si discosta da quella registrata soli dodici mesi fa (89,2%). Si mette in evidenza che, malgrado la maggior propensione delle donne ad approfittare del periodo dei saldi, sono proprio queste a mostrarsi più severe nelle valutazioni.
Tra i consumatori che hanno usufruito dei saldi almeno una volta in passato, circa otto su dieci giudicano “molto” buona o “abbastanza” buona la varietà dei prodotti acquistati. Tale percentuale appare in aumento rispetto a quella registrata soli dodici mesi fa (74,8%). Gli individui di sesso femminile e i consumatori più giovani (18-24 anni) risultano i più soddisfatti in questo senso.
In fase di acquisto in saldo, tre italiani su quattro attribuiscono una maggiore importanza alla qualità dei prodotti piuttosto che al prezzo. Tale percentuale non si discosta significativamente da quella fatta registrare solo dodici mesi fa (era 73,5%).
In generale, poco più del 65% dei consumatori si sente in qualche modo “molto” o “abbastanza” tutelato nel momento in cui effettua in saldo. Tale percentuale risulta in crescita rispetto a quella rilevata un anno fa (58,0%).
Cresce di 10 punti percentuali la quota di consumatori che utilizzano il web per effettuare i propri acquisti (37,0% contro il 27,0% registrato un anno fa). Ad usufruire maggiormente dei siti di e-commerce sono in prevalenza gli uomini, coloro che sono in possesso di un titolo di studio medio / alto.
La quasi totalità dei consumatori che sono soliti acquistare on line “spesso” o “molto spesso”, ritiene che il canale della rete sia generalmente più conveniente rispetto ai classici punti vendita tradizionali. Nello specifico, a pensarla in questo modo sono soprattutto le donne ed il segmento di popolazione più giovane (fino a 44 anni).
Imprese del commercio
La percentuale degli imprenditori che, in occasione dei saldi invernali 2014, prevedono un incremento delle visite nel proprio punto di vendita rispetto a dodici mesi fa (gennaio 2013) al netto di quelli che temono una flessione in questo senso è pari a -0,4. Tale risultato appare lievemente peggiorativo se confrontato con quello registrato lo scorso anno (gennaio 2013), quando il saldo si attestava attorno al +2,6.
Il 57,7% degli imprenditori del commercio al dettaglio sono intenzionati a praticare una media sconto sugli articoli che proporranno in saldo nel gennaio 2014 non superiore al 30%. Il risultato appare leggermente superiore rispetto a quello registrato un anno fa (55,2% degli imprenditori).
Quasi otto imprese del commercio su dieci si aspettano che, fatti uguali a 100,0 i ricavi annuali della propria attività, non oltre il 20% proverrà dalle vendite che saranno state effettuate in occasione dei saldi invernali 2014. Tale quota risulta in aumento rispetto a dodici mesi fa (era pari a 71,6%), segno del clima di sfiducia che aleggia in vista del prossimo gennaio.
Sette imprenditori su dieci ritengono che il proprio esercizio commerciale sia solitamente vistato anche da nuovi clienti oltre quelli tradizionali nel corso del periodo dei saldi invernali. Al contrario, il 28,9% si trova in disaccordo con tale affermazione.
Gli esercizi commerciali della pelletteria, dell’abbigliamento e delle calzature sono quelli solitamente più soggetti ad essere sperimentati da clienti non tradizionali.