I contenuti ci sono stati illustrati in ogni caso nella mattinata di ieri ma non conosciamo ad oggi le cifre relative alla riduzione e alla delocalizzazione dei volumi che vengono richiesti.
Non sappiamo se il documento evidenza questa che è la sostanza della vicenda o se l’humus di fondo sia tutto in termini “politichesi”.
In sostanza: perché un’impresa possa discutere la riduzione di propri diritti edificatori ha bisogno di numeri per verificare il break even del proprio investimento.
Ci auguriamo che da qui al dibattito atteso nel Consiglio Comunale questa che è la sostanza del problema sia evidenziata.
Poniamo inoltre una questione di principio: si possono cambiare le regole in corsa?
Certo, chi amministra l’urbanistica da 20 anni può aver sbagliato – e ne comprendiamo le ragioni – le previsioni di Piano Regolatore Generale: bisognerebbe dunque riconoscere che quando Coop contestò quel Piano Regolatore facendo ricorso al TAR – peraltro perso – aveva visto giusto nella sostanza.
Ci sembra del tutto chiaro che stia venendo meno la certezza del diritto: se si ha il diritto di realizzare 100 metri cubi l’amministrazione può dirci come li vuole, o in altezza o con più vasta copertura del terreno, ma non può obbligarci a ridurre e a delocalizzare.
Ci viene detto: “possiamo solo aprire una fase di concertazione, non certo obbligarvi”.
Ma se la sostanza è che o si accetta la delocalizzazione e la riduzione dei volumi oppure non si approva nulla, rimane sul terreno una imposizione di fatto.
In sostanza ci sembra che la Giunta Municipale abbia deciso di non decidere: sono passati quasi due anni dal momento in cui – insieme all’Amministrazione Comunale - si è presentato alla stampa, agli opinion leaders e a tutta la Città il progetto Gae Aulenti/Araut.
Sono passati nove mesi dal momento in cui abbiamo offerto al Sindaco un’opzione alternativa (i palazzi invece delle torri). Ad oggi tutto questo tempo è servito a non decidere.
Così si rischia di scontentare tutti.
Ci dispiace che, in questo modo, possa scomparire l’ipotesi di realizzazione del Parco delle Scienze: insieme a tutta la sistemazione dell’area, molti dei nostri oltre 25.000 soci di Foligno ci avevano visto il futuro di una identità cittadina.
Stante così le cose gli Organismi di Coop Centro Italia, all’uopo convocati per la prossima settimana, decideranno il da farsi relativamente alla destinazione dell’area, stante il fatto che progetti edilizi con relative cubature e con relative licenze sono già state rilasciate rispetto al vecchio piano attuativo approvato.
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