Di seguito alcuni estratti del documento.
"I promotori di indulto e amnistia affermano che chi ha beneficiato dell’indulto del 2006 ha una recidiva più bassa rispetto a chi non ne ha beneficiato. Ma per arrivare a questa conclusione si utilizzano dati parziali e comparazioni scorrette.
Per quanto riguarda la recidiva di chi non ha usufruito dell’indulto viene utilizzato il dato emerso dalla rilevazione effettuata dall’Ufficio Statistico del DAP, citata dallo studio di Fabrizio Leonardi (2007), che ha mostrato come il 68,45% dei soggetti scarcerati nel 1998 abbia, nei successivi 7 anni, fatto reingresso in carcere una o più volte. Il periodo di riferimento (1998-2005) è però superiore di due anni rispetto al dato rilevato per la recidiva di indultati che invece si ferma a 4 anni (2007-2011). E due anni in più - in cui tra l’altro il Tasso di Detenzione è cresciuto - possono incidere notevolmente sulla percentuale. Bisogna inoltre tenere conto anche dell’indultino del 2003 che, se pur in minima misura, può avere inciso sui rientri in carcere. Basti notare come, dal 2004 al 2005 si sia passati in breve tempo a un tasso di detenzione superiore di ben 7 punti.
Per quanto riguarda invece il dato utilizzato per la comparazione riguardante i recidivi indultati, se si usa quello relativo a dicembre 2011 pari al 33,92% che riguarda la recidiva di chi era in carcere prima dell’indulto, si mostra un dato parziale, dunque non attendibile. Questo dato infatti non tiene conto di coloro che si sono resi recidivi e che prima dell’indulto si trovavano alle misure alternative al carcere. Ma anche unendo i due dati ( recidivi che erano in carcere + recidivi che erano alle misure alternative) la percentuale che ne risulta resta parziale in quanto per chi era alle misure alternative si è valutato solo un campione e per un breve periodo".