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La prima rappresaglia...prima io,no tu no!

(ASI)Lettere in Redazione - Visto che appena 15 giorni fa io stesso ho segnalato il, più o meno ,corretto svolgersi delle cerimonie relative al 70° anniversario  dello Sbarco alleato in Sicilia del 1943,forse farei bene a tacere. Ma,dato che non ci riesco,segnalo questa competizione tra sindaci a chi subì "la prima rappresaglia nazista" in Italia. Ovviamente in palio medaglie d'oro,lapidi,convegni (presumo sponsorizzati) a certificare quel primato finora negato dalla "resistenza" ufficiale. Che,ingrata,ha dalle "radiose giornate" del 1945 premiato e celebrato Napoli (così mi sembra) come primo esempio della propria nascita.

Così, in provincia di Catania,tre paesi della cintura dell'Etna fanno da tempo a gara per fregiarsi dell'ambito (fruttuoso ?) riconoscimento. Mascalucia,Pedara e Castiglione di Sicilia. Con contorno di qualche sindaco (vedi Nicolosi) che,in mancanza pure di un misero tiro di schioppo tedesco,si è limitato a beatificare l'ingresso in paese dei "liberatori" del '43.

Tutti,istituzioni e "storici", interessati al traguardo della medaglia d'oro,beatamente sorvolando su quei "dettagli" scomodi per le loro finalità.

Primo,determinante a tutti gli effetti per qualsivoglia analisi,è che alla data dei fatti l'Italia era in guerra,assieme alla Germania, CONTRO gli alleati. E che costoro erano "invasori" del territorio nazionale.

L'8 settembre ancora non c'era stato e,di conseguenza,neppure quella legittimazione ufficiale allo sbandamento delle truppe italiane ed al successivo scoppio della sanguinosa guerra civile.

Mascalucia,Pedara,Castiglione e tutte le città e paesi della Sicilia avevano subito fin negli stessi giorni le incursioni aeree non dei tedeschi ma quelle dei tanto attesi anglo-americani. Con migliaia tra morti e feriti civili. Altro che balle !

I tedeschi,come tradizione vuole,si battevano compattamente in difesa della Sicilia. Mentre gli italiani,come da eredità consolidata,si dividevano in due. Chi scappava e chi combatteva fino alla morte. Piaccia o meno,pur con tante giustificazioni,questa era la situazione di fatto.

Così eventi locali,dovuti a chissà quali motivazioni contingenti, vengono oggi proposti per riconoscimenti postumi alquanto dubbi.

La rappresaglia certa la subì Castiglione di Sicilia. Pagarono un tributo di sangue 16 civili passati per le armi dai tedeschi inferociti. Da cosa e perché non si è mai accertato. Se si considera che i carristi volevano radere al suolo il paese (e non lo fecero),qualche soldato assassinato lo dovevano aver avuto.

Ma,per la logica dei tempi successivi e per la viltà dei governi germanici dal dopoguerra ad oggi,mai nessuna giustizia è stata resa ai caduti tedeschi. Assassinati spesso a tradimento da gente che indossava abiti civili.

Così a Mascalucia,Pedara ed altri posti. Dove si tenta di creare una "resistenza" postuma ribaltando la considerazione che,come normale,popolazione e (soprattutto) militari italiani avrebbero dovuto resistere agli anglo-americani e non ai tedeschi alleati.

Ovvero la glorificazione del tradimento e della viltà al posto del dovere e dell'onore.

Mi rendo conto di aver esposto una tesi "politicamente scorretta". Sintetica ma senza fronzoli.

La pongo all'attenzione di quanti vogliano esaminarla e divulgarla. Ognuno poi tragga le proprie conclusioni.

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