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Aiuto alla Chiesa che Soffre: Settimana di preghiera per la pace in Siria

(ASI) Lettere in redazione - Non è il tempo di Avvento, né il Santo Natale, né la Settimana Santa. Eppure è tempo di preghiera e di digiuno. I nostri fratelli e sorelle siriani hanno bisogno ora più che mai del nostro aiuto e delle nostre preghiere. Aiuto alla Chiesa che Soffre aveva pianificato una campagna di preghiera per la Siria in ottobre, mese dedicato alla Madonna e alla preghiera del Rosario. Ma purtroppo le notizie che ci giungono dal martoriato paese mediorientale non ci permettono di aspettare.

Il popolo siriano ha bisogno delle nostre preghiere ORA!

Vi proponiamo di unirvi a noi in preghiera per una settimana. Nella preghiera di ogni giorno troverete dichiarazioni che sono giunte a noi dalla Siria. Per motivi di sicurezza non è sempre stato possibile citare le fonti, ma abbiamo voluto ugualmente condividere con voi le parole dei nostri fratelli nella fede.

Preghiera d’intercessione per la pace in Siria

Dio di compassione ascolta le grida del popolo della Siria,

dona conforto a coloro che soffrono a causa della violenza

dona consolazione a coloro che piangono i propri morti

da forza ai paesi vicini affinché accolgano i rifugiati

converti il cuore di quelli che hanno fatto ricorso alle armi

e proteggi chi si impegna per promuovere la pace

Dio di speranza ispira i governanti a scegliere la pace al posto della violenza

e a ricercare la riconciliazione con i nemici

ispira compassione nella Chiesa universale per il popolo siriano

e dacci la speranza di un avvenire di pace fondato sulla giustizia per tutti

Noi ti chiediamo questo attraverso Gesù Cristo Principe della Pace e Luce del mondo

Amen

PRIMO GIORNO: ASCOLTA IL GRIDO DEL POPOLO DI SIRIA

«La sofferenza ha ormai oltrepassato ogni limite. La Siria intera è divenuta un campo di battaglia. Ogni aspetto della democrazia - diritti umani, libertà, cittadinanza – è andato perduto e nessuno sembra interessarsene. La crisi ha ucciso migliaia di civili, soldati, esponenti dell’opposizione, uomini, donne, bambini, clerici musulmani e sacerdoti cristiani». Gregorios III Laham, Patriarca di Antiochia, di tutto l'Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme dei Melchiti.

Preghiamo per la pace in Siria. Preghiamo perché le armi vengano messe a tacere. Preghiamo per la fine di ogni violenza e conflitto armato. Preghiamo per il Santo Padre, tutti noi uniti:

Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi.

SECONDO GIORNO: CONFORTA CHI SOFFRE A CAUSA DELLA VIOLENZA

La Siria è un campo di battaglia. «Tutto è stato distrutto. Il mondo del lavoro, l’innocenza dei bambini, le famiglie, le case, le scuole, i luoghi di culto, gli ospedali,…Una crudele tragedia ha luogo sotto lo sguardo silenzioso di tanti. Una piccola nazione che porta il duro peso dell’immagine di Gesù con la Croce. E Simone di Cirene tarda ad arrivare».

6.8 milioni di persone soffrono a causa del conflitto in corso. «Il tempo del silenzio si avvicina…sguardi silenziosi pieni di lacrime e cuori spezzati sono il linguaggio che ci unisce al Cuore Immacolato di Maria ai piedi della Croce».

Per tutti quelli che soffrono a causa della violenza. Preghiamo affinché dopo tanto dolore e i tantissimi orrori a cui hanno assistito, i siriani non perdano la speranza in una pacifica e giusta soluzione. Preghiamo perché tanti “Cirenei” possano giungere, pronti a condividere il peso della Croce e alleggerire il fardello del popolo siriano.

Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi.

 

TERZO GIORNO: CONFORTA CHI PIANGE I PROPRI CARI

La crisi siriana ha avuto inizio il 15 marzo 2011 e si è già portata via tante, troppe vite. Mai il paese aveva conosciuto un momento tanto tragico. Le Nazioni Unite parlano di oltre 100mila morti e di fronte ad una tale situazione le parole possono poco. Le città sono state distrutte e «gli unici piani di sviluppo riguardano i cimiteri». Un tragico racconto ci giunge dalla Siria: «una bambina di sei anni giocava a nascondino con il suo fratellino, quando il piccolo è stato ucciso da un cecchino. Qualche giorno dopo, in lacrime di fronte alla tomba di suo fratello, la bimba ha urlato: “esci fuori, non voglio più giocare!”».

Preghiamo per le vittime della guerra. Per tutti loro e per ognuno di loro. Non sono numeri, ma nomi e membri di una famiglia. Sono madri, padri, figli e figlie. Sono fratelli e sorelle, figli di Dio che li ha creati a Sua immagine e somiglianza. Preghiamo affinché il diritto alla vita di ognuno sia rispettato e difeso.

Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi.

QUARTO GIORNO: AIUTA LE NAZIONI CHE CONFINANO CON LA SIRIA AD ACCOGLIERE I RFUGIATI

Secondo l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR) i rifugiati siriani sarebbero 1.971.003. La maggior parte di loro ha trovato rifugio in Turchia, Libano, Iraq e Giordania. Alla cifra stimata dalle Nazioni Unite dobbiamo tuttavia aggiungere i tanti che hanno paura di registrarsi come rifugiati, perché temono ripercussioni al termine del conflitto, ed i molti sfollati interni.

«Ogni secondo della giornata il mio desiderio è uno soltanto: far ritorno nella mia patria. Il mio cuore è ferito. L’unica cosa che mi trattiene qui sono i miei figli. Se fossi sola tornerei in Siria, anche se ciò significa andare incontro alla morte», lamento di una madre rifugiatasi in Turchia con i suoi due bambini.

È impossibile immaginare il futuro di questo paese, che un tempo accoglieva migliaia di rifugiati da tutto il Medio Oriente. «Durante la guerra in Iraq siamo fuggiti in Siria. Abbiamo dovuto ricominciare tutto da zero e ricostruire le nostre vite. E poi due anni fa’ abbiamo dovuto far ritorno nuovamente in Iraq. Lì mio figlio è stato colpito alla testa da un proiettile mentre giocava a calcio con i suoi amici. Grazie a Dio è sopravvissuto, ma ora è paralizzato. Non abbiamo neanche potuto estrarre la pallottola, è troppo pericoloso. Da due mesi siamo in Turchia, ospiti di una famiglia. Speriamo che loro ci aiutino».

In Libano i rifugiati siriani sono più di 700mila. L’arcivescovo di Zahlé e Furzol, John Issam Darwish ci ha scritto: «Sono ormai 10 mesi che aiutiamo i rifugiati. Abbiamo iniziato sostenendo 19 famiglie, ma il numero di persone bisognose è aumentato rapidamente ed incredibilmente. Ora aiutiamo 580 famiglie. E saranno molte di più se la situazione si aggraverà e il conflitto si estenderà a tutta la Siria».

Preghiamo per quanti hanno dovuto abbandonare la propria famiglia e la propria casa. Per chi è affamato e non ha un tetto sopra la testa. Preghiamo per quelli che vivono nei campi profughi. Preghiamo per i paesi che accolgono i rifugiati e per tutti coloro che offrono aiuto e assistenza ai siriani.

Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi.

QUINTO GIORNO: CONVERTI IL CUORE DI CHI IMBRACCIA LE ARMI E PROTEGGI CHI LAVORA PER LA PACE

«Gli aspetti più drammatici sono stati la totale assenza di dialogo, l’angoscia e la disperazione della popolazione».

La crisi siriana va avanti ormai da più di due anni. È iniziato tutto con il desiderio di combattere contro l’ingiustizia e la mancanza di libertà. Poi il conflitto si è inasprito, sfociando in guerra civile. In seguito la situazione è divenuta di interesse internazionale. Gli obiettivi economici e geopolitici hanno ormai preso il posto dei desideri del popolo siriano.

 

«Speriamo che la guerra finisca, così potremo finalmente tornare a casa», pregano ogni giorno i bambini siriani. È tutto ciò che desiderano: la fine della violenza.

 

Preghiamo per i leader politici del mondo intero, affinché si impegnino per promuovere la pace ed il bene del paese. Affinché smettano di dare precedenza ai propri interessi e alla propria sete di potere. Preghiamo per chi lavora strenuamente per la pace, per chi si adopera per alleviare il dolore e asciugare le lacrime del popolo di Siria, affinché continuino nella loro opera, nonostante le minacce e l’indifferenza internazionale.

Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi.

SESTO GIORNO: ISPIRA NELLA CHIESA UNIVERSALE COMPASSIONE PER I SIRIANI

Oggi preghiamo in particolar modo per la minoranza cristiana in Siria che rappresenta circa il 5,2% della popolazione. Dopo il Sinodo per il Medio Oriente del 2010, i cristiani mediorientali si sono impegnati nel testimoniare attivamente il Vangelo, pur essendo una piccola minoranza. In molti paesi del mondo arabo, però, la violenza ha ben presto messo a tacere i frutti dell’assemblea sinodale.

La comunità cristiana versa in una situazione estremamente delicata: «I cristiani mantengono sempre una certa neutralità. Non si schierano né con il governo, né con l’opposizione e per questo motivo sono spesso criticati e presi di mira da ambo le parti. La neutralità non ha però salvato i due vescovi rapiti lo scorso aprile, Gregorios Yohannna Ibrahim e Boulos al-Yazigi, né i tre sacerdoti tenuti in ostaggio, tra cui padre Paolo Dall’Oglio. E non ha risparmiato le centinaia di cristiani rapiti o uccisi, né ha messo fine al massiccio esodo dei nostri fratelli nella fede».

Preghiamo per i nostri fratelli e sorelle nella fede. San Paolo benedica il Cristianesimo in Siria e aiuti i cristiani in questo luogo che è stato la culla del Cristianesimo. Possa la fede non diminuire mai. Possano sentire i cristiani il supporto e il conforto dei loro fratelli e sorelle di tutto il mondo.

Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi.

SETTIMO GIORNO: DONACI LA FIDUCIA IN UN FUTURO DI PACE, FONDATO SULLA GIUSTIZIA PER TUTTI

«È tempo di deporre le armi. Invece di invocare alla violenza, i governi internazionali dovrebbero lavorare per la pace. Nonostante la crisi le nostre chiese non sono mai vuote. E i siriani sentono che possono contare sull’aiuto di Dio. Nel loro cuore vi è un misto di speranza e di sconforto. Non sanno quale futuro li attende. Ma a dispetto di tutto, la loro fede è forte». Gregorios III Laham, Patriarca di Antiochia, di tutto l'Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme dei Melchiti.

«Non abbiamo perso la speranza. Al contrario. Anche se il nostro uomo esteriore va verso la rovina, il nostro uomo interiore si rinnova ogni giorno. Perché le prove che affrontiamo oggi non sono nulla di fronte alla gloria eterna a cui ci stiamo preparando».

Preghiamo perché questa speranza non si affievolisca. Preghiamo perché Cristo, Principe della Pace e Luce del Mondo, doni fiducia al popolo siriano affinché lo Spirito Santo instilli in loro la speranza.

Maria, Regina della Pace, prega per la Siria, prega per noi.

“Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS), Fondazione di diritto pontificio fondata nel 1947 da padre Werenfried van Straaten, si contraddistingue come l’unica organizzazione che realizza progetti per sostenere la pastorale della Chiesa laddove essa è perseguitata o priva di mezzi per adempiere la sua missione. Nel 2012 ha raccolto oltre 90 milioni di euro nei 17 Paesi dove è presente con Sedi Nazionali e ha realizzato oltre 5.604 progetti in 140 nazioni.

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