Il totale fallimento amministrativo del famigerato “modello Reggio” inventato da Scopelliti, il tragico sistema di potere che ha letteralmente distrutto la città causando una bancarotta morale, etica e finanziaria della città, è sotto gli occhi di tutti.
I reggini assistono, ancora oggi, attoniti ed increduli subendo, quotidianamente, le pesanti conseguenze, anche pecuniarie, frutto delle nefaste stagioni amministrative guidate da Scopelliti.
Una vergognosa “epopea” decennale che ha prodotto, nei fatti, il totale dissesto finanziario del Comune di Reggio e per il quale chiediamo, ancora una volta, che ne rispondano personalmente tutti quei ben noti soggetti che, a vario titolo, hanno provocato l’assoluto default delle casse comunali.
Pertanto, ha pienamente ragione Giuseppe Falcomatà nel chiedere se il centrosinistra voglia, finalmente, giocarsi sul serio la sfida delle prossime elezioni comunali schierando la migliore squadra possibile.
A nostro avviso è finita l’epoca dei nefasti inciuci e dei beceri trasversalismi: è venuto il momento di mettere in campo la vera eccellenza.
Non è più il tempo di mezze calzette e brocchi che la città ha palesemente e sonoramente respinto e bocciato.
Vi è, invece, l’urgente necessità di costruire rapidamente un forte progetto unitario, dirompente e di rinnovamento condiviso da partiti, movimenti, associazioni, sodalizi, comitati di base e, soprattutto, da singoli cittadini: una piattaforma di cambiamento da costruire rigorosamente dal basso, basata sulla pari dignità e che, partendo dal riconoscimento imprescindibile dei Beni Comuni, rappresenti una svolta morale, etica ed amministrativa in tutti i settori e i gangli dell’amministrazione comunale. Una svolta che deve partire dall’esaltazione e dal pieno rispetto dei valori della legalità e della lotta contro la ‘ndrangheta.
E’, certamente, una sfida ardua e difficile poiché vi è chi punta, scientemente, alla divisione e alla disgregazione del centrosinistra.
Lavoreremo sinceramente affinché questo non accada per il bene di Reggio e dei reggini.
E’ del tutto evidente che le prossime elezioni comunali rappresenteranno, semplicemente, un referendum tra chi vuole giustamente mandare definitivamente in soffitta il putrido sistema di potere denominato “modello Reggio” e chi cinicamente vorrebbe continuare a tenere la città in ostaggio del fallimentare metodo amministrativo che ha provocato il crack.
Sarà tutto molto elementare: la prossima campagna elettorale si baserà su questo referendum e negare questa evidenza è sinonimo di miopia e mancanza di lucidità.
Pertanto, abbiamo il dovere morale di affrontare questa battaglia con la giusta consapevolezza dell’ampiezza della sfida e di esserne consequenziali in ogni scelta strettamente correlata.
Giuseppe Falcomatà ha lanciato il sasso nello stagno e gli va dato pubblicamente atto della piena ed assoluta opportunità politica e temporale della sua pubblica riflessione.
Per quanto ci riguarda possiamo affermare, e lo ribadiremo negli imminenti congressi del PdCI che celebreremo nelle prossime settimane, che, rispetto ad un progetto di vera svolta e di forte rinnovamento delle idee e delle persone, siamo pronti ad affrontare la battaglia affinché a Reggio ritorni finalmente la Primavera interrottasi bruscamente nel 2001.
Reggio Calabria lì 18 giugno 2013
IL SEGRETARIO CITTADINO DEL PdCI DI REGGIO CALABRIA
Ivan Tripodi
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