(ASI) - I dati illustrati ieri da Bankitalia rivelano uno spaccato drammatico del Paese, in cui avanzano povertà e disuguaglianza. I dati confermano quanto abbiamo denunciato poche settimane fa pubblicando i dati relativi al “Report Redditi e Consumi 2013-2018” (disponibile a questo link: http://www.federconsumatori.it/Showdoc.asp?nid=20180301152450 ).
Da tale studio è emerso un quadro di forte disparità reddituale a seconda dell’inquadramento professionale del principale percettore di reddito all’interno del nucleo familiare. Da tale confronto emergono nettamente penalizzati i nuclei familiari di pensionati e operai: il reddito del nucleo in cui il principale percettore è un pensionato risulta, infatti, inferiore del -18% rispetto al valore medio, quello in cui il principale percettore è un operaio del -16%. In controtendenza l’andamento del reddito in cui il principale percettore è un dirigente, che risulta maggiore del +408% rispetto al valore medio.
In più c’è da sottolineare ulteriore elemento di gravità che il rapporto di Bankitalia non prende in considerazione, l’andamento della spesa e gli aumenti a cui le famiglie devono far fronte. Dalle nostre analisi, emerge chiaramente come il reddito delle famiglie venga eroso fortemente dalla spesa per consumi di beni e servizi.
Dal 2013 al 2018 (effettuando una stima relativa all’anno in corso), abbiamo registrato una crescita del reddito medio del +4,4% (3,8% al netto dell’inflazione), a fronte di un aumento della spesa del +6,4%. Entrando maggiormente nel dettaglio, per i redditi medio-bassi, nel periodo 2013-2018 la spesa cresce più del reddito: ad esempio per un pensionato la spesa cresce del +9% a fronte di un aumento del reddito del +2% a fronte di un aumento della spesa del +9%. Tale andamento, invece, si inverte se si prendono in considerazione i redditi medio-alti: per un dirigente la spesa cresce del +11% a fronte di un aumento del reddito del +16%.
“Il risultato di tale trend le famiglie lo vivono sulla propria pelle: non riuscendo a far fronte alle proprie spese, sono costrette ad effettuare dolorose rinunce, persino in settori delicati ed importanti come quello della salute o della formazione universitaria”, afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.
“Le disuguaglianze illustrate da più fonti sono pertanto destinate ad amplificarsi alla luce di una crescita diseguale. – prosegue Viafora – Per questo è urgente l’avvio di misure tese ad una redistribuzione dei redditi e ad un complessivo riequilibrio delle condizioni economiche e sociali, attraverso un piano di investimenti che miri al rilancio di un’occupazione di qualità".