(ASI) Dove gli spazi dell'ascolto si dilatano, la voce del pianoforte dialoga armoniosamente con le note suadenti del clarinetto, producendo frasi che catturano la fantasia e rendono l'anima appagata, quieta, conscia.
MIKROKOSMOS IMPRO DUO (Giottomusic) è un eccellente disco realizzato magistralmente da due ottimi musicisti quali Francesco Ciarfuglia al pianoforte e Mosè Chiavoni al clarinetto e sax soprano.
Questo progetto musicale è una rivisitazione fuori dal tempo dell'anima compositiva ed artistica di
Béla Bartók, genio ungherese della musica del Novecento, al quale si è debitori senza fine di un 'modus componendi' che affonda le radici nell'humus popolare e archetipo delle sue terre d'origine, Ungheria, Romania, Bulgaria... fino a una visione totalizzante delle forme d'arte del folclore internazionale in cui
il compositore ungherese ha spinto la sua ricerca.
Una trasposizione nella trasposizione sembra il significato portante di questo album : partendo dall'idea di Béla Bartók che estrapola dapprima il contenuto musicale adatto ai giovani musicisti che approcciano lo studio del pianoforte per attingere quasi intrinsecamente al patrimonio musicale e popolare di gran parte della produzione etnica dell'Europa dell'Est, i due musicisti interpreti di MIKROKOSMOS IMPRO DUO ne penetrano in modo originale, efficace e fantasioso questa caratteristica di base, associando l'improvvisazione saggia ed equilibrata di moti interiori molto profondi alle strutture tipiche del jazz e
della musica colta.
C'è una forte intensità comunicativa nelle melodie di questo disco, che si affacciano e sconfinano in mondi musicali dell'ignoto, dell'inconscio, dell'estemporaneità, frutto di una profonda conoscenza del sistema compositivo ed espressivo di Bartók.
Francesco Ciarfuglia e Mosè Chiavoni si intercalano con precisa corrispondenza di intenti :
fluidità melodica, fraseggi progressivi poi spezzati dalla rottura armonica dell'intensa intelaiatura di suoni taglienti e cristallizzati, precise confluenze di cambi tonali e ritmici, dinamiche che si diradano partendo da profonde vibrazioni sonore, mescolanze di danze cadenzate che producono gioiosa cantabilità. A volte, situazioni atonali portano l'ascolto verso stati emozionali quasi melanconici, per risalire in un cromatismo musicale assiepato da decise ripartenze timbriche e temporali del suono, verso paesaggi emotivi più dileguati, chiari, pacificati.
Molta della musica popolare attinge la propria origine da un contesto caratteristico che è la perfetta simbiosi di storia, cultura e arte. Numerosi compositori hanno riportato in vita con le loro opere questo vitale patrimonio umano che è la musica popolare, la musica dell'uomo in ogni tempo e in ogni luogo. Molti capolavori sono nati da questa redenta ricerca della voce profonda che sale dalla gente comune, dalla tradizione umana. Non c'è musica colta che non attinga la sua linfa naturale dallo spirito popolare, come in uno specchio in cui vedere i tratti salienti della propria personalità.
Molti lavori di Béla Bartók hanno il punto di origine e di arrivo in questa consapevolezza non solo estetica ma etica della Musica: il folclore, il contenuto musicale di ogni popolo è l'immagine impressa per sempre su quello specchio nitido in cui è tratteggiata l'anima di ogni nazione, cultura, popolazione umana.
Lo stesso jazz, sintesi di patrimoni diversi, è fonte di conoscenza per scoprire le basi del sistema musicale
del Novecento, secolo di contrasti e contraddizioni espressi in musica in maniera quasi incontrovertibile.
Ascoltando MIKROKOSMOS IMPRO DUO si possono sintetizzare questi microcosmi differenti, magicamente uniti da un unico indelebile colore: l'essenza primitiva del tratto etnologico della musica
che tinteggia di straordinarie cromaticità diversi e amalgamabili contesti musicali.
L'ultimo brano del disco, 'Nocturne' (B. Bartók from " Mikrokosmos"), lascia all'ascoltatore una
profonda e suggestiva certezza : la nostalgia per un passato che si vorrebbe sempre unito e mai spento né scisso dall'effetto sonoro primordiale della musica che si perde nella notte dei tempi.
In effetti sembra che al finire del brano tutto si quieti senza ulteriori domande, ma che - in fondo - manchi qualcosa che si vorrebbe colmare con altre note di malinconia sfuggente per rinascere d'improvviso, lucentemente, in un Caos perfetto verso altre note all'infinito.
In questo gioco serio che è la Musica, MIKROKOSMOS IMPRO DUO è un disco all'altezza di questa partita, con sublimi interpreti e indiscutibilmente al di là del tempo.
Sarah Minciotti - Agenzia Stampa Italia.