In Italia, si nasce poco e male e in alcune regioni peggio. Bassa natalità (1.4 figli per donna in età fertile), eccessivo ricorso al taglio cesareo (circa il 37% e oltre il 60% al Sud), incertezza per le madri e per le famiglie sulla affidabilità dei centri nascita, tassi di mortalità neonatale e materna bassi ma con percentuali ancora variabili su base regionale, rendono necessaria la definizione di nuovi programmi in tema di politica sanitaria. Con questi presupposti nasce il “Manuale di certificazione dei Punti nascita”, che verrà presentato da SIN Società Italiana di Neonatologia, in occasione del suo XVIII Congresso Nazionale che riunisce oltre 1000 medici e infermieri a Roma, dal 3 al 5 ottobre 2012.
Il documento, frutto di una task force di Società mediche coinvolte nella cura materno infantile, risponde alle evidenti esigenze di ristrutturazione, intervento e contenimento dei rischi nel sistema dei punti nascita italiani. La gravidanza, il parto ed il puerperio in Italia sono la prima causa di ricovero per le donne e la salute materno-infantile rappresenta una priorità per la salute pubblica, motivo che rende ancor più urgente la definizione di parametri e garanzie. Attraverso standard rigorosi per l’accreditamento dei punti nascita pubblici e privati, il progetto ha l’obiettivo di garantire una assistenza migliore e uniforme alle donne e ai bambini –anche alla luce dei numerosi casi di malasanità– per i percorsi relativi a gravidanza fisiologica, gravidanza a rischio, neonato fisiologico e patologico, con l’auspicio di inaugurare una fattiva collaborazione con le Istituzioni, Ministero della Salute in primis.
Alla garanzia di un sistema di qualità dei punti nascita si affianca, nelle azioni di SIN, l’attenzione alla cura materno-infantile anche dopo l’evento nascita. Al Congresso, che quest’anno coincide con la settimana mondiale dell’allattamento –celebrata in Italia dal primo al 7 ottobre– i neonatologi approfondiranno l’importanza del latte materno e dell’allattamento al seno sotto il profilo nutrizionale, psicofisico e sociale, in linea con le indicazioni OMS e Unicef, testimoniando il loro impegno a diffondere una più capillare ed efficace cultura dell’allattamento naturale, al seno o con latte donato, che tenga conto delle difficoltà e delle esigenze delle madri.
Continua in questo XVIII Congresso, al quale parteciperanno anche medici provenienti da altri Paesi, l’attenzione rivolta alla formazione del personale infermieristico. La SIN denuncia non solo carenze nel numero di infermieri in neonatologia e nelle Terapie Intensive Neonatali ma anche la assenza di un adeguato percorso formativo. Due vuoti che, in Italia, sono largamente colmati da lodevoli attività volontaristiche di singole istituzioni.
Necessaria, quindi, la formazione universitaria per infermieri dell’area neonatale e il riconoscimento, da parte della Società scientifica e delle Istituzioni, del ruolo dell’infermiere specializzato. E nell’ottica della formazione e aggiornamento continui, già durante i tre giorni di lavori, saranno numerosi i corsi pratici riservati agli infermieri. Tra questi, particolarmente importante sarà il corso dedicato al trattamento ipotermico del neonato (conosciuto anche come Baby-cooling) efficace terapia nei casi di encefalopatia ipossico-ischemica. Questa particolare tecnica, infine, è oggetto della edizione aggiornata delle “Raccomandazioni per il trattamento del neonato con encefalopatia ipossico-ischemica", documento che verrà presentato durante il Congresso e che, con la prima edizione del 2009, ha segnato un momento decisivo nella terapia ipotermica del neonato asfittico in Italia.
Redazione Agenzia Stampa Italia
*Per informazioni: Ufficio Stampa SIN Società Italiana di Neonatologia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.neonatologia.it
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