(ASI) ROMA – Secondo appuntamento del ciclo Le donne e Dante, promosso dalla casa editrice Il Sextante, di Mariapia Ciaghi, in collaborazione con la Biblioteca Casanatense, per celebrare il settimo centenario dantesco. Dopo aver affrontato le figure femminili della Divina Commedia in una conferenza tenutasi lo scorso 8 marzo, il prossimo 16 giugno sarà la volta di Il pellegrinaggio dantesco e l’incontro con Pia de’ Tolomei.
Che la Commedia sia anche un viaggio, lo si capisce sin dal primo verso, il celeberrimo «Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura / ché la diritta via era smarrita». Qui gli accenti di sesta e di decima sono sulle parole cammin e vita. La metafora della vita come cammino è dunque la prima immagine che appare agli occhi della nostra immaginazione di lettori. Inoltre, rispetto al versetto biblico cui questo incipit allude - In dimidio dierum meorum vadam ad portas inferi (Is 38, 10) -, Dante aggiunge due elementi: inserisce proprio l’immagine della vita come un cammino e sostituisce l’aggettivo possessivo singolare mio («dierum meorum») con il plurale nostra: «nostra vita». Questo per dire che la vicenda raccontata non è solo quella individuale di Dante Alighieri, che pure ha grande spazio in tutta la sua particolarità e specificità storica, ma è il viaggio di ognuno di noi verso la propria casa, il luogo cui sente di appartenere.
Nel Medioevo cristiano il pellegrinaggio assume un forte rilievo non solo sociale e spirituale ma anche simbolico, proprio perché viene inteso come una metafora della condizione terrena dell’homo viator, in cammino verso la patria celeste («in patria»).
Gli incontri del Poeta con le donne, nel lungo viaggio della Commedia, sono il filo conduttore del secondo appuntamento del ciclo Le donne e Dante, cui partecipano Lucia Marchi, direttrice della Biblioteca, Mariapia Ciaghi, editrice de Il Sextante e direttore editoriale di Eudonna, Renata Adriana Bruschi, coordinatrice di La Maremma per Dante, l’attrice Federica Bassetti e lo scrittore e poeta Giuseppe Strazzi. Nel corso della conferenza si parlerà anche delle tante donne che, in ambito accademico, hanno studiato e studiano Dante, ma il cui lavoro non sempre è riconosciuto.